Guardiamo le cifre: in Italia vivono 180 mila rom o sinti e incidono in maniera irrisoria sulla popolazione totale (0,25), mentre in Francia sono 400 mila, più del doppio, e in Spagna addirittura 725 mila, il quadruplo. Complessivamente in Europa sono 6 milioni e nel nostro Paese c’è la percentuale più bassa di presenze
Il problema non è neanche politico: è culturale. L’ennesima tragedia della strada sta trasformandosi in una campagna d’odio dai risvolti etnici, brutto affare che riporta a passati drammatici. Intanto riassumendo con malizioso pressappochismo l’evento (“hanno falciato nove persone”), poi scagliandosi contro una decisione correttissima, addirittura doverosa del gip. L’accusa è di omicidio volontario, ma se quel rom non guidava l’auto come lo si può accusare di concorso visto che non c’è reiterazione di reato, inquinamento delle prove e tutti quei cardini che sul piano giudiziario vanno considerati? Piuttosto meraviglia che stia ancora in carcere la ragazza, ma solo perché il giudice dei minori non ha deciso.
Ma il problema non è neppure questo. Mi sto personalmente battendo da anni per l’introduzione dell’omicidio stradale e mai, dico mai, ho visto tanta indignazione per quei pirati della strada ITALIANI che hanno compiuto autentiche stragi senza aver fatto neppure un giorno di galera. Ma certo non sono battaglie “cavalcabili” per accrescere voti e dunque restano grandi dolori privati che appartengono solo alle famiglie delle vittime che invano cercano giustizia. Nessuna felpa, nessuna cialtroneria grammaticale, nessuna piazza da aizzare.
E’ facile con gli immigrati, talvolta sfruttati per arricchimento personale, ancora più facile con i rom perché il pensiero popolare non è certo positivo, va detto, anche per la loro illegalità diffusa. Se in qualche maniera si può capire l’allarme per il primo fenomeno (anche se bisognerebbe approfondire il perché dell’invasione), denunciare un “pericolo zingari” è quantomeno fuorviante. Guardiamo le cifre: in Italia vivono 180 mila rom o sinti e incidono in maniera irrisoria sulla popolazione totale (0,25), mentre in Francia sono 400 mila, più del doppio, e in Spagna addirittura 725 mila, il quadruplo. Complessivamente in Europa sono 6 milioni e nel nostro Paese c’è la percentuale più bassa di presenze.
In definitiva quel minorenne rom che ha ucciso la povera donna filippina va punito, come andrebbero puniti tutti gli italiani che magari ubriachi, drogati, senza patente e ad andatura folle hanno devastato interi nuclei familiari sulle strisce pedonali. Talvolta salvati da scandalose protezioni. L’etnia non c’entra niente. Cavalcare l’odio non solo è delittuoso, ma allontana dai veri problemi. Ed è il rischio più grande.