– Al Presidente Iacopino,
– Ai membri dell’esecutivo e ai colleghi consiglieri
Come giornaliste e giornalisti dell’azienda del servizio pubblico, la RAI, e consiglieri nazionali dell’Odg, riteniamo inaccettabile la posizione che l’esecutivo dell’Ordine Nazionale ha assunto rispetto alla selezione pubblica bandita oltre un anno fa dalla RAI. All´eloquenza del Presidente Iacopino in Consiglio, sempre a tutela dei più deboli, sarebbero dovuti seguire fatti.
Enzo Iacopino è riuscito a perdere la prima grande occasione: ha scelto di attaccare e criticare l’unica azienda, la RAI, che invece di tagliare, mette a disposizione ben 100 nuove assunzioni con criteri trasparenti. Negli ultimi anni sono andati in fumo 4000 posti di lavoro, mille solo nel 2014, alcune testate hanno chiuso, altre non riescono a pagare da mesi i lavoratori perchè fortemente in crisi.
E il problema, secondo il presidente dell’Odg, è la difficoltà che un giornalista disoccupato, si dovrebbe porre per raggiungere Bastia Umbra? Avrebbero preferito, il Presidente e l’Esecutivo, sapere che la RAI aveva trovato un luogo senza seguire e rispettare le leggi che le impongono gare d’appalto?
O forse l’unico problema è che non sarà lui ad appuntarsi la medaglia sul petto?
Dal nostro ordine professionale ci saremmo aspettati la piena e totale condivisione di un’operazione così difficile in tempi di crisi. Dopo il documento votato dall’esecutivo e pubblicato sul sito dell’Odg, e dopo la ridondante risposta alle parole dell’azienda di servizio pubblico, la RAI, siamo indignati per la pretestuosità con cui è stato portato avanti questo attacco gratuito.
In quasi tre anni di Consiglio, all’opposizione, abbiamo lavorato per cercare di raggiungere degli obiettivi, primo fra tutti la tanto agognata riforma dell’Ordine. Perché il Presidente, invece di dibattere sulla Rai non si impegna, con maggiore veemenza, nelle battaglie ordinistiche? Perchè, ancora una volta, Enzo Iacopino cerca di spostare l’attenzione da temi come quelli già approvati dal Consiglio che vanno dall’accesso unico alla professione alla riduzione del numero dei consiglieri, con evidente taglio dei costi; da un Giurì per la correttezza dell’informazione all’incompatibilità a rivestire la carica di presidente, vice, segretario e tesoriere per più di due mandati; perchè queste linee guida votate dai consiglieri nazionali sono rimaste nel suo cassetto? Pertanto ci chiediamo se non sia giunto il momento per l’Esecutivo dell’Ordine nazionale e il suo Presidente di rimettere il proprio mandato, non essendo riusciti in quasi tre anni di consiliatura a chiudere una partita così cruciale per la categoria”.
I giornalisti RAI
Loris Gai, consigliere nazionale Odg, Chiara Longo Bifano, consigliere nazionale Odg Nadia Monetti, consigliere nazionale Odg Roberta Serdoz consigliere nazionale Odg