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Perché la Grecia si salverà

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Non sappiamo ancora quanto ci tempo ci vorrà e, come sempre succede, quando gli accordi sono difficili o quasi impossibili per tutti e due o almeno uno delle parti contraenti, non si può dire fine al momento decisivo quali sono i termini finali, ma oggi- 23 giugno 2015 -possiamo dire, con ragionevole probabilità,  che la Grecia si salva dal fallimento e rimane nell’eurozona. Tra le proposte finali del governo Tsipras e le richieste avanzate dai creditori, ci sono circa 800 milioni di differenza ma l’uscita del Paese dalla moneta unica farebbe danni per centinaia di miliardi senza calcolare il probabile contagio sull’intera aerea dell’eurozona.

Tutti hanno qualcosa da perdere per l’eventuale fallimento della Grecia. L’Italia è esposta per qualcosa di più di 40 miliardi sia direttamente che attraverso il fondo salva-stati. E una ristrutturazione del debito ellenico in caso di default (il FMi ha ipotizzato in passato un taglio del 50)  in passato per far partire l’economia significherebbe un buco di venti miliardi nei conti dello Stato. Senza contare i danni collaterali nel caso il default greco allargasse di nuovo gli spread aumentando gli interessi. sul nostro debito pubblico. Francia e Germania vantano assieme crediti per circa quasi 100 miliardi  verso le casse pubbliche  visto che le banche di Parigi e Berlino sono state generalmente salvate nel 2010 grazie ai prestiti del Fondo monetario internazionale (circa 30 miliardi  anche questi ad alto rischio nel 2010 ) ed Eurozona che ha garantito che attraverso l’EFF ha garantito circa 150 miliardi.

Un fallimento della Grecia sarebbe un disastro anche per la Banca centrale europea. La Banca Centrale  ha concesso prestiti di emergenza  per 83 miliardi alla banche di Atene e ha in portafoglio una trentina di miliardi di titoli di Stato ellenici oltre a prestiti diretti per poco meno di venti miliardi. Certo,in cambio dei finanziamenti, si è fatta dare garanzie. Ma i titoli-di fronte al fallimento, possono diventare carta straccia. E Mario Draghi  che si è più volto esposto a favore di Atene, come Angela Merkel si troverebbe in difficoltà. Per salvarsi Tsipras deve convincere un pezzo del suo partito ,ottenere l’ok del parlamento e puntare a un “compromesso onorevole”.  Ma, come ho già detto e come risulta da tutti i principali osservatori internazionali, non c’è alternativa migliore per la Grecia ma anche per i paesi dell’Europa.


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