C’e grande spazio in Francia all’enciclica “verde” di papa Francesco.E non solo perche’ la Francia sta organizzando il grande vertice sull’ambiente previsto per dicembre a Parigi. I temi toccati dal documento Pontificio mettono in discussione i dogmi dello sviluppo senza limiti, dell’onnipotenza della tecnologia, dello strapotere della finanza. Rappresentano insomma una critica a quel modello di societa’ a trazione angloamericana che domina gli scambi economici internazionali, o almeno li ha dominati fino ad oggi. L’alternativa storica a questo modello e’ stato, per decenni, il blocco comunista, la proprieta’ collettiva dei mezzi di produzione. Ma i tempi sono cambiati, il muro di Berlino e’ crollato e quel che resta sembra un modello unico per tutto il mondo. Ma la Francia ha sempre mal digerito le ricette anglosassoni cercando di limitarne gli eccessi in nome di un modello europeo piu’ attento al sociale, ai diritti, alle culture.
L’esempio piu’ recente e’ la legge del ministro della cultura Filippetti ( poi dimissionaria)per sottrarre l’audiovisivo agli accordi di libero scambio Europa-Usa. Il cinema e’ cultura e non puo’ essere spazzato via da logiche puramente commerciali. Ma sono molti i temi di scontro europa usa. Certe volte velleitari, in nome di una “grandeur” ormai un po’ anacronistica, spesso in controtendenza salutare(penso alla battaglia contro la strategia Monsanto a difesa dell ‘agricoltura europea). In questo humus le parole del papa suscitano entusiasmo in Francia e in tutta Europa.Un’Europa che non puo’ puntare tutto solo su una ripresa economica che, lo si sta gia’ vedendo, fara’ forse ripartire le borse ma non l’occupazione giovanile. Qualcosa va cambiato ma non sembra che alcun leader europeo abbia la statura politica per guidare questo cambiamento.Non l’impopolare Hollande cosi’ preoccupato per l’avanzata della destra popolista in patria da inseguirla nella battaglia ossessiva contro la paura dell’emigrazione, non la Merkel, troppo preoccupata dall’opinione pubblica tedesca cosi’ ostile al salvataggio della Grecia.Ecco allora che arriva l’unico uomo che sembra dimostrare la statura di un vero leader mondiale. Papa Francesco: ammonisce sugli emigrati, butta il sasso nello stagno e lancia una sfida sul modello di sviluppo del mondo. Ai politici ora il compito di raccogliere questa sfida che riguarda il futuro. Nostro e dei nostri figli.