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Papa Francesco incontra i valdesi e chiede “perdono”

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“Da parte della chiesa cattolica vi chiedo perdono per gli atteggiamenti e i comportamenti non cristiani, persino non umani che nella storia abbiamo avuto contro di voi. In nome del Signore Gesù Cristo perdonateci”. Questa lead, “attacco” giornalistico, è sintesi e cronaca di una giornata definita storica, se si pensa che a dire queste parole è stato papa Francesco dinanzi alla comunità riformata più antica d’Italia, quella dei valdesi, movimento “ereticale” sorto in Francia più di ottocento anni fa per poi aderire alla Riforma protestante nel Cinquecento.

L’invito era partito dal moderatore della Tavola valdese (organo esecutivo dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi) ma nessuno dei presenti oggi si sarebbe aspettato, oltre alla cortese visita ecumenica, nello spirito di questo papa, un’ammissione di colpa così inequivocabile, diretta, che ha lasciato quasi increduli molti valdesi, ma anche cattolici. Parole forti che sono vere da un unto di vista storico – perché la storia valdese è un susseguirsi di eccidi, persecuzioni, deportazioni subite in nome della chiesa ufficiale -, e che sono giunte come autentiche alle orecchie di chi le ha ascoltate con riconoscenza dalla bocca di Francesco. Un gesto che ha dell’incredibile ed è avvenuto proprio all’interno di un tempio valdese.

La giornata iniziata all’alba vedeva le prime luci del mattino che salutavano la notte più breve dell’anno, una notte di pensieri per i tanti organizzatori della visita papale, per le chiese valdesi del Piemonte, per molti cristiani che da ieri seguono Francesco e volevano farlo anche oggi qui a Torino. Visite e incontri programmati in occasione dell’ostensione della Sindone.

Una folla di torinesi si era accalcata stamane davanti al tempio riformato, c’erano pure dei giovani papa boys davanti al tempio valdese che intonavano a squarcia gola “Francesco, Francesco” a mo’ di tifo da stadio, chi invece solo per assistere all’arrivo del papa o per poterlo salutare all’uscita dal tempio.

Un fatto è certo questa visita ha innescato anche molta curiosità su di una comunità cristiana non proprio a tutti nota. “Voi siete i valdesi”, chiedevano in molti a chi indossava il pass dello staff. “Avete un programma dell’incontro?” E già da ieri sera erano presenti le televisioni italiane e straniere con le proprie postazioni mobili per le dirette da Rainews con vania De Luca e il pastore valdese Luca Baratto, a Rai Uno con il pastore battista Luca Maria Negro e il vaticanista Fabio Zavattaro. Ci voleva il papa per far intervenire dei commentatori protestanti nella televisione pubblica!

E poi, c’erano i giornalisti di agenzie, radio, quotidiani diocesani, la stampa al completo con le testate generaliste principali e un gran numero di membri della chiesa valdese che, rispettando composti un’estenuante fila fatta di controlli e difficoltà si sono guadagnati “una poltrona in prima fila”.

Il tempio, il primo costruito dopo aver conquistato con l’editto di re Carlo Alberto nel 1848 i diritti civili e di culto in Italia si trova a San Salvario, un quartiere multietnico di Torino dove religioni e culture si incontrano e convivono. Proprio per questo, sia il moderatore Bernardini sia papa Francesco hanno voluto porre un accento particolare sul tema dei rifugiati e dei migranti, sul lavoro che si può fare in comune malgrado le differenze che che ancora sussistono tra le due realtà ecclesiali.

Dopo aver ringraziato per le parole di fraternità che il papa ha ripetutamente espresso nei confronti della chiesa valdese, il moderatore della tavola valdese, Eugenio Bernardini, ha sottolineato come nel tempio di Torino Francesco abbia varcato la storica soglia di “un muro alzatosi oltre otto secoli fa, quando il movimento valdese fu accusato di eresia e scomunicato dalla chiesa romana”. Il loro peccato – ha aggiunto Bernardini – “era quello di essere un movimento di evangelizzazione popolare svolto da laici, mediante una predicazione itinerante tratta dalla Bibbia, letta e spiegata nella lingua del popolo”.
Ovviamente il popolo valdese è stato lieto di accettare le scuse giunte inaspettatamente dal papa che al termine dell’incontro ha voluto sottolineare con una nota di essere stato “molto contento e soddisfatto della calorosa accoglienza con i fratelli e le sorelle valdesi”.
Una giornata storica, si diceva prima dell’incontro. Oggi possiamo dire memorabile.


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