Paolo Poli è un uomo libero, appartiene a quella che lui stesso definisce una “minoranza indesiderata”, è un funambolo della meraviglia che ama la solitudine, intelligente, colto, raffinato, aristocratico, superbo e perdutamente modesto. Educato alla poesia e alla bellezza, Poli è la capacità di affascinare con la parola, è la leggerezza della pensosità di cui scriveva Calvino che lo ha reso capace di vivere in rivolta contro l’oscurantismo e la barbarie del pregiudizio e della censura.