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Migranti: attenzione a come parliamo

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Le parole sono un’arma potente e letale. Le parole, usate inizialmente come evidente paradosso, se ripetute in continuazione trasformano quel paradosso, quell’assurdità, in qualcosa di reale. Evitare la diffusione di informazioni imprecise, sommarie o distorte riguardo a richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti. Questo raccomanda la carta di Roma, la carta deontologica cui dovrebbero fare riferimento i giornalisti parlando di migranti, appunto.
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E grazie a queste raccomandazioni, per un po’, la parola “clandestini” era quasi scomparsa da carta stampata, radio e tg. Per un po’. Fino a qualche giorno fa. Fino a quando non abbiamo letto il tweet di un politico che chiede le dimissioni del sindaco di Roma Ignazio Marino, “Prima che la città venga sommersa da topi, dalla spazzatura e dai clandestini”… Ma anche Il giornale.it ha rispolverato la parola clandestino : “Nave della Merkel scarica 544 clandestini in Calabria I militari tedeschi recuperano 544 immigrati nel Mediterraneo e li portano a Reggio Calabria: li ospiterà tutti l’Italia”. Fantastico. Qui c’è proprio una depersonalizzazione, una deumanizzazione. I “clandestini” vengono “scaricati”, tipo sacchi di patate. O spazzatura, quella a cui li ha “solo” accostati il politico nel suo tweet.

Ma allora i clandestini esistono ancora…questa sì che è una notizia..non solo. Grazie a titoli di quotidiani e dirette tv , abbiamo anche imparato che sugli scogli (quelli al confine con la Francia n.d.r.), questi clandestini non stanno semplicemente aspettando di passare il confine, ma stanno “barricati” o “asserragliati” e che gli scogli possono essere “occupati” e ci si può anche “bivaccare” . Bivaccare, esattamente come all’interno delle stazioni.
Termini che riportano tutti ad accezioni negative che senza passare per un pensiero razionale, ci comunicano pericolo, fastidio, estraneità. Non credo sia necessario sottolineare, ad esempio, l’accostamento dei migranti (chiamati clandestini, fra l’altro) con topi e spazzatura. Roba sporca, che evoca cattivo odore e pericolo di malattie. Bivacco, invece,riporta ad una fastidiosa presenza che invade gli spazi in modo disordinato e comunque illegale.
E a proposito di pericolo, troviamo altri titoli come “Invasione senza fine” o “fenomeno da arginare” come un fiume che sta per esondare e rischia di sommergere le nostre città e allagare le nostre case…
Ma ..sorpresa! la realtà di questa presunta improvvisa “invasione” è che non è cambiato molto dallo scorso anno rispetto agli arrivi.
Sono circa 54mila i migranti arrivati sulle coste italiane dall’inizio dell’anno. La stima, e’ dell’Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati. A giugno gli arrivi sono stati – finora – circa 7.500 mentre le persone giunte da gennaio a maggio sono stimate in 46.500…queste le cifre, e rispetto al 2014, gli arrivi nei primi 5 mesi dell’anno hanno registrato un aumento percentuale del 10-12%.

Perché ci stiamo agitando tanto per questa presunta , improvvisa invasione allora? Ciò per cui dovremmo angosciarci è che sempre secondo l’Unhcr, le persone morte o disperse nel Mar Mediterraneo dall’inizio dell’anno sono 1.850, un numero quasi sei volte superiore rispetto ai 280 del periodo gennaio-maggio 2014. Sei volte. un orrore senza fine.
E c’è di più. Molto di più. Il rapporto “Global Trends 2014 “ dell’UNHCR, ci racconta che – Le migrazioni forzate su scala mondiale provocate da guerre, conflitti e persecuzioni hanno raggiunto i massimi livelli registrati sinora e i numeri sono in rapida accelerazione.
L’alto commissariato per i rifugiati ci dice che Il nuovo rapporto annuale dell’UNHCR Global Trends riporta una forte escalation del numero di persone costrette a fuggire dalle loro case, con 59,5 milioni di migranti forzati alla fine del 2014 rispetto ai 51,2 milioni di un anno prima e ai 37,5 milioni di dieci anni fa.

L’incremento rispetto al 2013 è stato il più alto mai registrato in un solo anno.
L’accelerazione principale è iniziata nei primi mesi del 2011, quando è scoppiata la guerra in Siria, diventata la principale causa di migrazione forzata a livello mondiale. Nel 2014, ogni giorno 42.500 persone in media sono diventate rifugiate, richiedenti asilo o sfollati interni, dato che corrisponde a un aumento di quattro volte in soli quattro anni.
In tutto il mondo, pensate, una persona ogni 122 è attualmente un rifugiato, uno sfollato interno o un richiedente asilo. Se i 59,5 migranti forzati nel mondo componessero una nazione, sarebbe la ventiquattresima sulla terra per numero di abitanti…una tragedia globale, che riguarda Africa, Asia, perfino America centrale e del Sud… l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati António Guterres ha dichiarato che “È terrificante che da un lato coloro che fanno scoppiare i conflitti risultano sempre più impuniti, e dall’altro sembra esserci apparentemente una totale incapacità da parte della comunità internazionale a lavorare insieme per fermare le guerre e costruire e mantenere la pace.” E ha continuato:

“A causa delle enormi carenze di finanziamenti e degli ampi divari nel regime globale per la protezione delle vittime di guerra, molte persone bisognose di compassione, aiuto e rifugio vengono abbandonate a loro stesse…In un’era di esodi forzati di massa senza precedenti, abbiamo bisogno di una risposta umanitaria senza precedenti e di un rinnovato impegno globale in favore della tolleranza e della protezione delle persone in fuga da conflitti e persecuzioni”.

Non penso ci sia altro da aggiungere. Se propaganda politica, ignoranza o inconsapevolezza nell’usare le parole, continueranno a spaventare le persone, se le persone si lasceranno spaventare, dimenticando, per citare Guterres, compassione e aiuto, allora siamo perduti.
Eppure vedendo alla tv la gara di solidarietà fra i lombardi che hanno portato aiuto ai migranti stremati sugli scogli, ho pensato che c’è una sana frattura fra gli slogan di certa classe politica e il sentire delle persone.
A dispetto degli stereotipi sui migranti scritti, twittati, messi in onda in buona o cattiva fede.


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