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“l’Espresso” anticipa Enciclica, il Vaticano esclude un giornalista

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Il vaticanista sanzionato è il decano Sandro Magister. Non può più accedere alla Sala Stampa. Dice: “Nessun complotto, ha deciso il mio direttore”

Il direttore della  sala stampa della Santa Sede ha sospeso a tempo indeterminato l’accredito del decano, il giornalista Sandro Magister,  72 anni, vaticanista de l’Espresso, perché il suo giornale ha diffuso in anticipo, senza il consenso del  il testo della nuova Enciclica di Papa Francesco Laudato Si’ il 15 giugno 2015, tre giorni prima della pubblicazione ufficiale. La decisione non ha prercedenti e ha sollevato polemiche fra i vaticanisti. Magister ha dichiarato a ilfattoquotidiano.it di voler “rispettare in silenzio il provvedimento preso da padre Lombardi, non avendo nessuno motivo per contestare la sanzione presa”.

Il vaticanista tiene, però, a respingere con fermezza “l’ombra di un complotto anti papale” adombrato da alcuni, spiegando che “la decisione di pubblicare il testo è stata del direttore de l’Espresso che è riuscito ad averlo non dai canali ufficiali quali la Sala Stampa della Santa Sede e la Libreria editrice vaticana”.

A me – racconta ancora Magister – è stato solo chiesto di scrivere qualche riga di introduzione, ma successivamente, quando il testo era già pronto per essere messo in rete”. E il motivo della rottura dell’embargo? “Il direttore aveva soltanto paura che l’enciclica sarebbe stata pubblicata da altri perché circolavano troppe versioni del testo e voleva essere il primo a divulgarla”.

La sospensione è stata notificata a Magister dal direttore della sala stampa vaticana, padre Lombardi, con una lettera personale consegnata direttamente all’interessato e affissa nella sala stampa. Questo il testo: «Egregio dottor Magister, la pubblicazione da lei compiuta di una bozza dell’enciclica di cui era stato dichiarato l’embargo rappresenta evidentemente una iniziativa scorretta, fonte di forte disagio per moltissimi colleghi giornalisti e di grave turbamento del buon servizio di questa sala stampa. Le comunico che perciò il suo accredito presso la nostra sala stampa è sospeso da domani a tempo indeterminato. Mi dispiace molto, suo Federico Lombardi» (portavoce della stessa sala stampa vaticana).

La decisione ha sollevato polemiche perché, secondo alcune fonti, il Vaticano, non ha mai consegnato ai giornalisti una bozza dell’enciclica, sulla quale, quindi, non poteva pesare alcun embargo.

La sospensione a tempo indeterminato è una sanzione senza precedenti, anche considerando le circostanze: è possibile parlare di embargo violato per la pubblicazione di un documento che la stessa sala stampa vaticana definisce una semplice “bozza dell’enciclica”? Una bozza oltretutto non consegnata  direttamente al giornalista ma – come ha scritto Magister sul suo blog Settimo Cielo – “comparsa all’improvviso sul sito on line dell’Espresso nelle ore meridiane di lunedì 15 giugno” e da lui semplicemente “accompagnata con qualche riga di presentazione”, una volta che la pubblicazione era stata decisa dal direttore, Luigi Vicinanza.

Il vaticanista americano John Allen ha commentato, sul sito Crux del Boston Globe, che “non è certo la prima volta che un importante documento vaticano trapeli prima della pubblicazione. E la dinamica è in pratica sempre la stessa: funzionari della chiesa condannano la fuga di notizie e chiedono che tutti congelino i loro lanci fino alla pubblicazione della versione ufficiale”. Stavolta però, nota Allen, c’è il fatto che la voce di Magister è considerata ostile a Papa Francesco, e l’uscita anticipata del testo dell’enciclica è stata letta come un sabotaggio politico della medesima (da cui il sospetto che la durezza della sanzione sia una sorta di messa in castigo del personaggio).

L’ americana Nicole Winfield, vaticanista dell’Associated Press, riprende a sua volta le considerazioni di Allen: “Magister ha pubblicato il documento dopo averlo ottenuto grazie a delle fonti proprie e quindi rimanendo nella piena correttezza di un lavoro giornalistico… l’Espresso ha ottenuto il testo indipendentemente dalla sala stampa vaticana, e quindi non era tenuto a osservare il termine di giovedì”.

PC

Da ossigenoinformazione


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