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La verità al contrario:un caso di scuola!

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Cronaca di un blitz. Un blitz riuscito sui grandi giornali. Che poi riesca nel paese, che riesca a far breccia nella pubblica opinione è cosa diversa. Si vedrà. Corriere della Sera: “Scuola, precari assunti subito”. Evidentemente qualcuno non voleva assumerli, ma il buon governo l’ha fatto, con il “voto di fiducia sulla riforma”. Non solo, scrive Valentina Santarpia che “il govenro ha accolto alcuni delle richieste contenute nei tremila emendamenti”. Per esempio? “Frenata sui presidi”. Per i super poteri divranno aspettare un anno. Tutti felici e contentim dunque, tranne chi “sbotta” come Corradino Mineo, “pronto a presentare con Walter Tocci una sostanziosa quantità di subemendamenti..per protesta”. Ma “non ce ne sarà bisogno: giovedì mattina è fissata la seduta col voto finale. E la fiducia è scontata”. Dimentica di dire , la giornalista, che la famosa riforma non è stata discussa neppure un’ora in commissione e che in aula sarà votata con il ricatto: se dici no, provochi la crisi. Nè racconta, Valentina Santarpia, cosa se ne pensi a scuola.In fondo è estate e le scuole sono chiuse!

“Blitz del governo”, scrive Repubblica, ma indispensabile per “assumere i prof”. Non si potevano assumere anche senza blitz? “Troppo ostruzionismo, ormai non resta che andare in aula”, è il titolo di un’intervista al presidente della Commissione Cultura. In realtà Andrea Marcucci non usa mai la parola ostruzionismo. E come avrebbe potuto? Parla di dibattito in “4 riunioni del Pd” -non in commissione- , dice di ricordare “interventi di Tocci e Mineo”.Omette di ricordare che si tratta di ricordi vecchiotti, perchè adll’ultina riunione, in cui si è deciso “il blitz”, Mineo e Tocci sono stati diligentemente esclusi. E che i renziani si sono riuniti solo tra renziani, a litigare tra loro.

Guai ai vinti, oochi, divisi, marginali. “Fassina, lascio il Pd”, “Lo ha annunciato in una sezione della periferia romana -scrive Corrado Zunino- “Lavorerò con altri alla costruzione di un altro progetto”. Insomma, se ne voleva andare. E Mineo? “La fiducia non la voto, è un puro atto di imperio. Non esco dal partito”. In realtà, avevo detto che continuerò la battaglia fino in fondo e che quello di Renzi non è più il Pd. Quanto a Tocci, che vuole costui? Spiega Francesco Bei che Renzi “ha dato via libera a una serie di modifiche per venire incontro alla minoranza del Pd e ai sindacati”. Renzi conferma “Sulla scuola ho chiesto consigli a tutti, persino a Tocci”. Esulta il giornalista e conferma: “proprio Tocci si è visto comparire sul telefonino un sms di Renzi, al quale ha poi girato tre pagine di suggerimenti”

Il leone di Ėjzenštejn. Conoscete la storia? Nella corazzata Potëmkin il grande regista russo montò le immagini di tre leoni di pietra: uno dormiente, uno che si sveglia, infine il terzo che ruggisce. Montate al contrario avrebbero raccontato il contrario, cioè la sconfitta del popolo. Ed è quello che fa Francesco Bei. “Una settimana fa, dopo una notte drammatica, quando (Renzi) aveva ormai deciso di gettare la spugna e rinunciare al provvedimento, tanto da annunciare a Porta a Porta l’intenzione di convocare a luglio una conferenza nazionale sulla scuola per riscrivere la legge”. “Lo hanno convinto”, “ecco la svolta” ha deciso di inviare “sms ai ribelli”. È vero esattemente il contrario: una settimana fa,per non perdere la faccia, i renziani hanno convinto Renzi a chiudere ogni canale, a sbararre la strada al confronto, a imporre un atto d’imperio. Dando un cazzotto al mondo della scuola e umiliando il Parlamento.

Mala tempora. Ieri alla Camera il Pd ha salvato Castiglione, sul catasto il govenro ha dovuto rinviare, de Luca non è stato ancora sospeso. Rien ne va plus per l’arrotino. Ecco che le assunzioni, ecco che piegare il dissenso con la fiducia, è già un segno di vita per un governo che a tratti sembra già in agonia. E la scuola? “A me che importa!”. E il Corriere e Repubblica? Che volete, sono cronisti politici e ogni giorno devono raccontare ogni giorno di un governo impantanato, né vedono un’alternativa. Forse perchè non c’è, visto che Renzi ha usato populismo e rottamazione per far terra bruciata. Così si rassegnano a montare il leone al contrario. Un falso sì, ma a fin di bene.

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