Informazione. Zavoli, dobbiamo scambiare idee e parole con i giovani

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La lezione svolta al corso di aggiornamento dal presidente onorario di Ossigeno, a cui è stata consegnata la targa di “maestro di giornalismo”

“Occorre una informazione capace di alimentare una lettura civile e non solo di sommare le diverse faziosità”, capace di “comunicare e non solo di informare, cioè di scambiare idee e parole, soprattutto con i giovani, per sottrarli all’estraneità, alla irrilevanza sociale in cui li abbiamo colpevolmente tenuti”, ha detto venerdì 5 giugno 2015 il senatore Sergio Zavoli, nella lezione che ha svolto a 150 giornalisti, alla Biblioteca Centrale Nazionale di Roma, durante il corso di aggiornamento professionale “Querele intimidatorie. Come evitarle” organizzato da Ossigeno per l’Informazione.

“Pensate che siamo arrivati al punto di chiamare bamboccioni i giovani che non trovavano uno sbocco lavorativo”, ha aggiunto Zavoli, strappando l’applauso. Poi, scorrendo le riflessioni maturate durante la sua lunga carriera giornalistica, ha parlato dei doveri dell’informazione radiotelevisiva e ha sottolineato le responsabilità del servizio pubblico, ricordando come un’occasione perduta il messaggio inviato alle Camere il 23 luglio 2002 dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi per sollecitare una nuova legge di sistema a garanzia del pluralismo e dell’imparzialità dell’informazione.

Il testo della lezione sarà pubblicato da Ossigeno per l’Informazione, di cui Zavoli è presidente onorario e che al termine della lezione gli ha consegnato la targa di “maestro di giornalismo”. Zavoli ha ringraziato e ha detto: “Sono lieto che la strada del giornalismo che io ho percorso per tantissimi anni mi renda una persona credibile al punto di poter agire in nome di Ossigeno, un’associazione che sta acquistando grande prestigio e non solo a livello nazionale, che svolge iniziative molto prestigiose, come la conferenza internazionale che all’inizio di luglio riunirà a Roma i rappresentanti del mondo dell’informazione di vari paesi, per testimoniare nell’interesse comune che, fino a prova contraria, ciò che ci rende uniti è la libertà”.

ASP

Da ossigenoinformazione.it


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