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I giornalisti di Radio Shabelle sono a Roma

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Dopo anni di persecuzioni, uccisioni, distruzioni delle apparecchiature di trasmissione, arresti, processi farsa, percosse, malattie in carcere, cinque giornalisti somali di Radio Shabelle sono a Roma grazie alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana – FNSI, all’Ordine dei giornalisti del Lazio ed all’Associazione Migrare. Il sesto giornalista Abdimalik Yusuf Mohamud, non è riuscito a lasciare Mogadiscio.

Gli ospiti somali saranno oggi al centro di un seminario formativo per tutti i giornalisti che si terrà presso la sede romana della FNSI. Per la manifestazione gli organizzatori hanno diffuso il seguente comunicato:

La libertà stampa non ha confini

Piccola vittoria a favore della libertà di stampa: Ordine dei giornalisti del Lazio e Federazione nazionale della Stampa italiana hanno il piacere di accogliere cinque giornalisti somali, cronisti di Radio Shabelle, una delle poche voci libere di Mogadiscio, emittente di cui negli ultimi 3 anni dodici giornalisti sono stati uccisi e altrettanti feriti. Anche grazie all’interessamento della Farnesina e dell’Associazione Migrare siamo riusciti a far uscire dalla Somalia i colleghi e a sottrarli così a un destino incerto. I cinque giornalisti somali infatti sono stati perseguitati, processati e condannati per aver raccontato fatti e cronache scomode al potere politico del loro paese.

È grazie al risalto mediatico che la stampa internazionale ha dato alla loro vicenda e agli sforzi compiuti dalle organizzazioni interessate che siamo riusciti, tra mille difficoltà, a farli arrivare in Italia. Li incontreremo e potremo ascoltare le loro testimonianze in occasione del seminario formativo dedicato al tema delle migrazioni che si terrà il 26 giugno prossimo, a partire dalle ore 9.00,  nella sede della Federazione della stampa in corso Vittorio Emanuele II, 349 a Roma.


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