“Ci auguriamo che la durissima vertenza dell’Ansa possa trovare una soluzione positiva. Uno dei più lunghi e difficili scioperi dell’editoria non può restare senza risposta. Sarebbe grave e inquietante. Tra l’altro, non si capisce che stia succedendo nella storica agenzia italiana. Il vertice parla di una previsione di 5 milioni di Euro di debito per quest’anno, per giustificare ben 65 esuberi (su 324 persone, con 100 “uscite” già avvenute) e il ricorso ai contratti di solidarietà”. Lo scrivono in una nota Giuseppe Giulietti e Vincenzo Vita di Articolo21. “Ma l’anno passato i conti non erano in pari, all’incirca? Nessuno vuole ingerirsi in questioni aziendali, ovviamente. Tuttavia, è bene ricordare che -a parte il Sole 24Ore che ha una sua agenzia- i maggiori gruppi dei giornali sono al comando dell’Ansa. È legittimo, allora, sospettare che si tratti di una prova generale, della scelta di una linea “dura e pura” per contrastare la crisi dell’editoria. Peccato che, invece di capire come governare la transizione all’era digitale, gli editori privilegino la svalorizzazione e il ridimensionamento del lavoro. Eppure, da tempo all’Ansa la redazione si era resa disponibile a rispondere fattivamente alla crossmedialita’, con coraggio e apertura. Insomma, qual è la verità? Qualcuno batta un colpo e, comunque, l’Ansa diventi occasione e stimolo di una mobilitazione generale”.