Achtung Salvini! Caffè

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La Grecia è stanca. “Ultimatum” dice Financial Times. “La Grecia all’angolo, Gelo dell’Europa sul piano Tsipras”, per il Corriere. La Stampa spiega che “Merkel, contestata a Berlino, si sfila dal tavolo e lascia spazio ai falchi”. C’è su Repubblica un bel pezzo di Luciano Gallino, “La lezione di Atene per l’Italia”, a pagina 30. Spiega Gallino come quello che sta subendo Atene sia “illegale, illegittimo e odioso” e rappresenti, purtroppo, l’antipasto del destino dell’Italia, indotta a rinunciare a diritti e tutele.

“L’Europa litiga sulle quote”, scrive la Stampa. Le monde: “Accueil des migrants : l’Europe se déchire”. Renzi con un tweet dice che non è vero e che si può superare il trattato di Dublino. Senza riscontri. Intanto Alfano blatera di rimpatri, e Pagnoncelli, Corriere, ci informa che il 66 per cento degli Italiani critica governo su come sta affrontando il tema e che solo il 16% è disposto ad accogliere i rifugiati. L’Europa sta morendo? Altan ha una “Idea: a chi si prende una quota di migranti gli diamo pure una quota della Grecia!”.

“Ecco la nuova scuola” titola Repubblica. “Presidi con più poteri ma valutati ogni tre anni. 100mila precari assunti e bonus ai professori migliori”. “Silenzio in classe”, scrive invece il manifesto, che pubblica a pagina 4 una mia intervista a Daniela Preziosi (in cui mi riconosco), purtroppo affiancata da un articolo pieno di menzogne e di livore sulla contestazione di cui sono stato fatto oggetto ieri a S. Andrea della Valle. Imperdibile Ainis, Corriere: “Maxiemendamenti: una legge 25mila parole”. Racconta quello che Tocci dice da tempo. Il ddl scuola, oltre che ingiusto è sgangherato, frutto di una mediazione all’ombra del potere renziano, mostra l’incapacità di scrivere nuove leggi.

Il Pd si sgretola. Lo dice Cuperlo a Repubblica. “Sta perdendo voti e pezzi, basta ambiguità su Roma, La fiducia? Basta pistola alla tempia”. Tutto vero, tutto giusto. Ma ieri a non votare la fiducia siamo rimasti in quattro, Mineo e Tocci, l’ottimo Ruta e Casson. Gli altri, caro Cuperlo, hanno votato, con la fiducia quella che tu definisci “una riforma contro il mondo della scuola”. Ora io sono d’accordo che non si può far cadere un governo, fra l’altro presieduto dal segretario del Pd e socialista europeo Matteo Renzi, se non si è in grado di offrire una proposta alternativa e credibile. Ma se la fiducia diventa un’arma di ricatto, un modo per non far discutere della scuola né in commissione né in aula, né sui giornali. Se la fiducia viene usata per sgretolare quello che resta (non molto) della sinistra, noi che facciamo? Aspettiamo la prossima battaglia, oppure il congresso nel 2017, o che Renzi rinsavisca. Cosa aspettiamo, di grazia!

Achtung Salvini. I giornali sono pieni di riprovazione per la sua sortita contro il reato di tortura, “Le sparate eversive della lega lepenista”, scrive Stefano Folli. Ma poco fa ero a Omnibus e accanto a me il leghista Centinaio manifestava moderazione sulla scuola. Quando ho tirato in ballo l’habeas corpus, lo stato non tocchi con un dito le persone che protestano”, ha risposto “sì ma anche i poliziotti vanno rispettati”. Zaia governa il Veneto in perfetto stile doroteo. “Leghisti, carogne, tornate nelle fogne”, non funziona. Anzi fa il gioco del Salvini, che cerca di catturare i fascisti di Casa Pound e tanti benpensanti, per l’ordine e la difesa dei “nostri” interessi. Se non sapremo dire che molti immigrati possono fare grande l’Italia come gli Italiani hanno fatto grande l’America, se non sapremo mostrare che la Repubblica non si fa travolgere dall’emergenza, se non combatteremo le mafie che speculano sulla disperazione, attenzione a Salvini.

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