Il CNSU approva il documento sulla condizione studentesca e importanti mozioni su diritto allo studio e specializzazioni/ora MIUR e governo rispondano agli studenti
Il 7 e 8 maggio si è svolta a Roma la tredicesima adunanza del CNSU (Consiglio Nazionale Studenti Universitari), che si è conclusa in particolare con l’approvazione all’unanimità del documento sulla Condizione Studentesca. Si tratta di un’analisi approfondita e puntuale della situazione dell’Università italiana, non senza sollevare numerose critiche all’attuale gestione del sistema.
Il gruppo Udu – Liste Indipendenti ha presentato sei mozioni riguardo temi diversi ma tutti molto importanti per gli studenti, dal diritto allo studio alla condizione studentesca, e tutte sono state approvate. In particolare, una mozione sul DEF 2015, per chiedere un incontro in cui il Ministro possa discutere con il CNSU degli interventi che vuole mettere in campo riguardo il diritto allo studio, senza prescindere dallo stanziamento di fondi sufficienti alla copertura di tutti idonei. Con una mozione sugli indicatori ISEE e IPSE inoltre abbiamo chiesto che il decreto di aggiornamento tenga conto degli effetti dell’introduzione del nuovo ISEE, senza andare a ridurre la platea degli idonei e venendo monitorato su scala nazionale.
Per la prima volta, attraverso una mozione presentata dal gruppo UDU-LI il CNSU ha affrontato anche il tema delle istituzioni AFAM, con le loro peculiarità e le criticità che ne derivano. Infine, una mozione sull’illegittimità dei sistemi di tassazione degli atenei di Palermo e Messina, una sulle specializzazioni mediche che è stata approvata all’unanimità dopo una sintesi individuata con altre presentate sul tema e una per avere certezze sulla data del terzo ciclo TFA, che è stata trasformata in un’interrogazione durante i lavori del Consiglio, in modo da darle maggiore incisività.
Dopo questa seduta proficua ed intensa è ancora più evidente che il CNSU è un organo di rappresentanza studentesca che discute in maniera puntuale delle diverse questioni, portando alla luce delle criticità per cui propone anche delle alternative effettive, non fermandosi alla semplice contestazione. Se il Governo prendesse davvero in considerazione il parere degli studenti, quindi, potrebbe dialogare maggiormente con questo Organo e iniziare a dare al lavoro che porta avanti un riscontro reale, non limitato ad incontri spot per cui alle parole non seguono mai fatti.