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Solidarietà a Valerio Cataldi per intimidazione subita

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Ancora denunce per intimidire i giornalisti. Questa volta a finire nel mirino è l’inviato del Tg2 Valerio Cataldi per il suo reportage su una fabbrica di vestiti abusiva che sfrutta i lavoratori stranieri sulle quali c’è un’indagine dell’antimafia in corso. A denunciare lui e l’operatore di ripresa Yuri Parascandolo sono stati gli italiani che affittano i locali dove lavorano in semischiavitù decine di persone. Perderebbero l’affare e così cercano di spegnere quella luce che ha illuminato il sottoscala dello sfruttamento, minacciando per via giudiziaria l’autore del servizio.
“Illuminare le periferie, raccontare il Paese e i perché dei fatti, denunciare ciò che non va senza farsi intimidire. Questo il compito del Servizio Pubblico”. Lo scrive in una nota l’Usigrai. Per questo siamo e saremo a fianco di Valerio Cataldi e di tutte le colleghe e i colleghi che continuano a fare il proprio lavoro, con gli occhi aperti e con la schiena dritta. Siamo solidali con Cataldi – sottolinea Articolo21 – un giornalista coraggioso che ha scelto di illuminare le periferie del disagio. L’ennesima querela temeraria non raggiungerà il suo obiettivo ma rilancia la necessità di arrivare ad una legge che scoraggi questa pratica che sta diventando una nuova forma di bavaglio”.


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