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Scuola. Studenti, mobilitazione ad oltranza per dire no al Ddl

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ROMA – Nella notte l’Unione degli Studenti ha fatto un blitz al MIUR per lanciare la nuova ondata di proteste per il giorno del voto finale alla Camera del ddl Buona Scuola.

Negli ultimi tre giorni si sono susseguite assemblee, scioperi bianchi, lezioni in piazza, blocchi stradali e catene umane per urlare a gran voce che la scuola e la democrazia sono nelle nostre mani, contro le imposizioni dall’alto. A Roma il presidio di Montecitorio inizierà alle 8.30 ed è prevista una grande partecipazione.

“La democrazia italiana sta subendo una forzatura gravissima ed inaccettabile. Il Governo Renzi, nonostante la forte e maggioritaria contrarietà espressa negli ultimi mesi, ci vuole dare una lezione di forza, approvando un provvedimento che non ha mai tenuto conto dei bisogni e delle voci del Paese reale.” – dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – “Con la Buona Scuola Renzi vuole chiudere un ciclo di riforme neoliberiste e autoritarie: dopo il Jobs Act, lo Sblocca Italia e l’Italicum, il cerchio si chiude imponendo un modello di scuola padronale con un dirigente che decide tutto in forma diretta e indiretta, succube dei privati, palestra di precarietà per docenti e studenti, in cui le diseguaglianze attraverso lo school bonus vengono legittimate anziché abbattute, in cui scuola privata e scuola pubblica vengono messe in concorrenza falsata, salvo poi concedere nuove agevolazioni a favore di quest’ultima.”

“Accogliamo positivamente lo stralcio del 5 x 1000, denunciato più volte dall’Unione degli Studenti come potenziale strumento di legittimazione di nuove disuguaglianze, ma rivendichiamo un cambio di marcia radicale sui finanziamenti: si preveda un piano di finanziamento pluriennale che ci porti a raggiungere la media europea del 6% in PIL di investimenti in istruzione, invece di prevedere meno investimenti come scritto nel DEF” – continua Lampis – “Noi non siamo conservatori come ci vuole dipingere il Governo: negli ultimi mesi abbiamo fatto delle proposte concrete contenute ne l’Altra Scuola, documento frutto delle mobilitazioni studentesche, presentato anche alla Camera il 10 marzo. Chiediamo di partire da 7 priorità: un nuovo diritto allo studio col fine di raggiungere la piena gratuità dell’istruzione; un’alternanza scuola-lavoro finanziata e qualificata; finanziamenti per il rilancio della scuola pubblica; una riforma della valutazione in chiave democratica; investimenti sostanziosi sull’edilizia scolastica; un ripensamento radicale dell’autonomia scolastica; una riforma dei cicli scolastici, dei programmi e della didattica. Non ci hanno voluto ascoltare, preferendo le pagine di Confindustria e facendo aperture di facciata!”

“Riteniamo inaccettabile che lo stralcio delle assunzioni non sia stato fatto legandole alla discussione del ddl, col fine di porre il ricatto dei tempi. D’altro canto le deleghe vanno stralciate e i provvedimenti vanno discussi democraticamente!” – conclude l’UdS – “Siamo pronti a sostenere nuove forme di lotta, comprese quella dello sciopero degli scrutini, qualora il Governo non si degnasse di ascoltare questo straordinario movimento di protesta e proposta.”

Da dazebao.it


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