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Santa pazienza. Caffè del 17

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Irresponsabile è l’ultimo anatema sussurrato da Renzi alla retroscenista del Corriere. “Irresponsabile usare la protesta della scuola in campagna elettorale”. Francamente trovo irresponsabile che il premier getti la scuola nel caos pur di tenere il punto. Rifiutando i saggi consigli di Tocci, Renzi ha deciso di dividere il mondo della scuola, con la Cisl invitata a chiedersi se può negargli il collateralismo concesso a Berlusconi, i Cobas che invocano l’arma finale, il blocco degli scrutinii, e Palazzo Chigi che spera nell’effetto  boomerang: le famiglie si ribellerano contro gli insegnanti. Alla faccia della responsabilità! La scuola trasformata in un campo di battaglia. Ma irresponsabili sarebbero i Civati, Fassina, Cuperlo, Tocci, Mineo che sostenendo le ragioni della protesta farebbero perdere voti al PD.

Santa Pazienza, titola il manifesto sopra una bella foto di Abu Mazen a colloquio con Papa Francesco. Aggiungerei, santa politica. L’Isis avanza in Siria e minaccia Assad. Quello che il mondo non fece quando a sfidare il macellaio di Damasco erano giovani inermi in piazza, lo fa ora la coalizione  sunnita, dando corda persino ai tagliagole dell’Isis in odio a Hezbollah e all’Iran sciita. Certo poi la Grande Coalizione Sunnita è divisa al suo interno. Al Sisi, l’egiziano, mette a morte Mursi, presidente liberamente eletto, ma colpevole di essere un “fratello musulmano”. La Turchia corteggia invece i fratelli musulmani e li usa in Siria contro il governo filo egiziano di Tobruk. È “un pezzo” della Terza Guerra Mondiale, direbbe Francesco, che segnala al mondo come un atto di pace in Palestina spegnerebbe una miccia pericolosa.  “Truppe USA sul terreno”, la Stampa.  Obama reagisce come può: fa uccidere Abu Sayef, “ministro del petrolio” dell’Isis, cattura la moglie, libera la schiava Yazida. E spera nella pace con l’Iran Meglio di niente.

La notizia,falsa, invera se stessa.  Aveva scritto il Giornale che Mattarella avrebbe cumulato 4 pensioni: da presidente, da ex deputato, da ex giudice della Consulta, da professore universitario. Il Quirnale ha garbatamente spiegato che “la condizione di ex giudice costituzionale non comporta pensione”, che il vitalizio da deputato non può essere corrisposto a un Presidente in carica nè al Senatore a vita che diventarà dopo il mandato, che la pensione da professore viene detratta dallo stipendio presidenziale, avendo Mattarella recepito “il divieto di cumulo tra stipendio e pensioni erogate da pubbliche amministrazioni”. Una precisazione imbarazzante per chi la riceve, ma il Giornale titola trionfante: “Mattarella rinuncia alla super pensione”. Capito? Sallusti ha tuonato e Mattarella si è vergognato! Vedovi del Caimano i fogli di destra si attaccano all’insulto contro  La Casta (degli altri). Libero: “Pensioni. Altri 20 mangioni. Spunta anche Prodi”. Il gioco è talmente scoperto che Orsina, sulla Stampa, parla della “politica” come “capro espiatorio”, dei vari populismi di lotta e di governo.

Le ultime giornate di Atene, titola il Sole, mentre il nostro governo continua a tacere sulla tragedia greca, sperando che Merkel ce la faccia a umiliare Tsipras senza però farlo uscire dall’euro. Perche se no, per noi, sarebbero cavoli amari. Ha ragione Fassina “Renzi interpreta in modo estremo e brillante una subalternità culturale all’impianto neoliberista che, come sinistra, ci portiamo dietro da vent’anni”. Finisco con lo sfogo di Saviano: “Vietato criticare come ai tempi del fascismo”, sbotta lo scrittore, costretto ad accettare l’ospitalità di Tavaglio, dato che i giornaloni non sembrano gradire le sue critiche a Renzi, responsabile, come segretario del PD, delle impresentabili liste campane.

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