Troppi ostacoli legislativi. Invertire la rotta o si indebolisce la democrazia, dice il Commissiario del Consiglio d’Europa per i Diritti Umani
di Nils Muiznieks – Strasburgo, 30 apr 2015 – Mentre il mondo celebra il giorno della libertà di stampa del 3 maggio, in Europa i giornalisti sono sempre più dei bersagli.
Solo poche settimane fa, abbiamo pianto un altro giornalista ucciso in Ucraina. È il 14° giornalista ucciso in Europa negli ultimi 16 mesi. Il bilancio crescente delle vittime è la manifestazione più drammatica di come le condizioni di lavoro siano sempre più difficili per i giornalisti: attacchi fisici, atti di intimidazione, persecuzioni giudiziarie, reclusione, leggi bavaglio, campagne diffamatorie e condizionamenti economici.
Le indagini sui reati contro i giornalisti spesso si trascinano per anni. Nel migliore dei casi si riesce a consegnare alla giustizia gli esecutori materiali, ma raramente i mandanti. La libertà dei media è una delle vittime delle tensioni politiche e dei conflitti armati, con i media a volte costretti a essere strumenti di propaganda o a tacere. Inoltre, la nuova legislazione anti-terrorismo in discussione in vari paesi europei rischia di rendere i mezzi di comunicazione ancora più vulnerabili di fronte ai tentativi dei governi di controllare i media è di esercitare indebite pressionisui giornalisti e sulle loro fonti.
Non possiamo continuare su questa strada, se vogliamo evitare di indebolire le nostre democrazie. Esorto i leader europei a impegnarsi seriamente per invertire queste tendenze e per migliorare le condizioni in cui la stampa lavora.
Si devono eliminare tutti gli ostacoli legislativi che incidono sui diritti della stampa, si devono liberare tutti i giornalisti che sono in carcere per le notizie che hanno riferito, si deve cambiare atteggiamento nei confronti dei giornalisti, astenendosi da reazioni violente o intimidatorie, accettando un certo grado di critica pubblica e di osservazione sugli atti compiuti.
ASP