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Migranti, un’operazione parallela delle Marine europee affiancherà Triton

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Lo ha rivelato durante un’audizione al Parlamento europeo l’ammiraglio Foffi, comandante della Squadra navale della Marina italiana. Prevede un più costante pattugliamento in alto mare con navi più adatte al soccorso e salvataggio. “Mare nostrum non ha attratto immigrati”. Elogio delle ong

BRUXELLES – I ministri dell’Unione Europea starebbero studiando un’operazione parallela a Triton, gestita da un coordinamento di Marine militari di diversi stati membri, con missione complementare a quella dell’operazione Frontex, che prevedrebbe un più costante pattugliamento in alto mare con presenza di navi più atte al soccorso e salvataggio.

Lo ha rivelato oggi pomeriggio, di fronte alla Commissione Libertà Civili del Parlamento UE, l’ammiraglio Filippo Maria Foffi, comandante in capo della Squadra navale della Marina italiana, che valuta un’eventuale operazione di questo tipo come “un segnale positivo se entrambe le missioni (quella a guida Frontex e quella delle marine militari) contribuiranno a salvare sempre più vite di donne e uomini in mare, oltre a controllare le frontiere esterne dell’Unione e a combattere le organizzazioni criminali che si alimentano sul traffico di esseri umani”.

L’ammiraglio Foffi ha inoltre auspicato che l’Onu aggiorni il diritto internazionale considerando la tratta dei migranti addirittura più grave della tratta degli schiavi, perché almeno gli schiavi arrivano alle loro destinazioni in migliori condizioni rispetto ai disperati che sono costretti alle traversate sui barconi.

L’alto ufficiale ha poi smentito categoricamente che l’operazione Mare Nostrum abbia avuto una funzione di fattore chiamata per gli immigrati e che abbia contribuito ad aumentare il numero di arrivi: “La realtà è che il numero di migranti che vengono in Europa dipende da altri fattori, in particolare dalle crisi che ci circondano”, ha spiegato l’ammiraglio. Anzi, secondo Foffi, “una scoperta più anticipata possibile delle imbarcazioni non solo permette di evitare tragedie, ma dà alla magistratura anche più elementi per lottare efficacemente contro le organizzazioni criminali che trafficano i migranti”.

L’ammiraglio ha ribadito che sia l’Italia che Frontex continuano a salvare vite in mare, qualsiasi siano il nome dell’operazione o le navi coinvolte e i numeri sono lì a dimostrarlo. Triton, in sei mesi, ha salvato 5.857 persone, 17.452 sono stati i migranti soccorsi dalla marina militare italiana, 14.709 dalla guardia costiera e 15.895 dai mercantili. In totale, da novembre e fino a oggi, i salvataggi sono stati 51.760.

E sulla possibile missione militare per distruggere le imbarcazioni in Libia, Foffi ha spiegato: “Se i pescatori da un giorno all’altro cambiano l’utilizzo della loro imbarcazione e la mettono al servizio dei trafficanti è difficile andare lì e distruggerle, ma quando le flotte europee vengono aggredite dalle organizzazioni criminali per riavere indietro i loro vascelli della morte, reagire non solo è opportuno ma anche necessario”.

Infine Foffi ha tenuto a sottolineare che Mare nostrum, con cinque navi che permettevano il pattugliamento in alto mare e diversi aerei ed elicotteri, consentiva di sorvegliare un’area di acque grande circa tre volte la Sicilia. El’ammiraglio ha elogiato il contributo essenziale e imprescindibile delle ong e dei volontari: “Senza di loro, molte delle cose che facciamo sarebbero impossibili. Ci aiutano nell’identificare le persone più vulnerabili, ci aiutano a evitare risse fra diverse etnie, forniscono assistenza medica e psicologica… Anche le ong con tendenze più antimilitariste si sono dimostrate alleati validi e affidabili”. (mmo)

Da redattoresociale.it


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