Peppino Impastato, per aver denunziato dai microfoni della sua radio le attività della mafia, fu assassinato il 9 maggio del 1978. Gli assassini tentarono di farlo credere un attentatore facendolo saltare sui binari della ferrovia. La caparbietà dei suoi compagni, che trovarono in un vicino casolare una pietra con il suo sangue, fece però affiorare la verità. Ora, il casolare di contrada Feudo, a Cinisi (PA), dove lo hanno massacrato ed ucciso 37 anni fa è stato trasformato in una discarica, il terreno circostante è coperto da letame e lo stato di conservazione dell’edificio è talmente grave che rischia il crollo.
Un piccolo passo era stato fatto lo scorso anno, 2014, quando il presidente della regione Crocetta ci aveva consegnato il provvedimento che metteva il vincolo al casolare. Questo doveva essere il primo atto verso l’esproprio, invece, dopo il vincolo il silenzio. L’unico risultato raggiunto è stato la chiusura del casolare da parte del proprietario alle tantissime persone che si recano a Cinisi per conoscere la storia di Peppino.
Firma questa petizione per aderire all’appello di Rete 100 passi. Chiedi a Rosario Crocetta, Presidente della Regione Siciliana, che il casolare venga espropriato e consegnato alla collettività.