Un test sull’hate speech al quale ogni giornalista dovrebbe sottoporsi. A realizzarlo l’Ethical Journalism Network
Di hate speech si inizia a sentir parlare sempre più spesso, anche in Italia. La maggiore attenzione è data ai social media: su internet i discorsi d’odio proliferano e si comincia a riflettere su come le testate giornalistiche dovrebbero gestire i commenti pubblicati sui siti web e sugli account Twitter e Facebook di loro appartenenza.
A volte l’hate speech, però, finisce all’interno degli stessi articoli. Con una politica che sempre più spesso – a livello locale, nazionale, internazionale – fa leva su sentimenti xenofobi e razzisti o sulla paura degli elettori con lo scopo di accaparrare più voti, trovare nei virgolettati palesi casi di hate speech è molto frequente.
In che modo, dunque, la redazione e il giornalista dovrebbero porsi rispetto a questa possibilità?
L’Ethical Journalist Network ha realizzato un test rivolto ai giornalisti per offrire loro uno strumento che… continua su cartadiroma.org