16 maggio. Notte dei musei: arte, storia e dignità umana. Spartaco, Iqbal Masih e tanti altri. Storie di ordinaria violazione dei diritti umani. Nella Notte dei Musei promossa dal Consiglio d’Europa, all’Antiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere, nella magnifica cornice dell’ anfiteatro di epoca romana – secondo per dimensioni solo al Colosseo, al quale probabilmente servì come modello – una voce itinerante ha accompagnato gli spettatori tra storia, leggenda, dignità umana e diritti violati.
Il 16 maggio del 1995, Giorno di Pasqua, Iqbal Masih, dodicenne, operaio, sindacalista e attivista pakistano, veniva ucciso da un lavoratore agricolo in seguito ad una banale lite. Le circostanze non sono mai state chiarite, ma Iqbal Masih non era un bambino qualsiasi. Simbolo vivente della lotta contro il lavoro minorile, e ispiratore della battaglia per il boicottaggio dei tappeti pakistani, frutto del lavoro infantile, fu osteggiato dalla così detta “mafia dei tappeti”. Il suo nome è stato accostato a quello di Spartaco, lo schiavo/gladiatore che tenne per tre anni in scacco l’esercito romano, con la più impegnativa delle guerre servili che Roma dovette affrontare.
La sua storia – come quella di Androclo ed il leone, e altre, rammentando il rapporto tra: arena, sangue, sierotipizzazione e razzismo – fungono da sfondo a quella che è la storia dell’umanità e la violazione della sua dignità. La voce narrante, con un accento “marcatamente straniero”, ha ricordato agli spettatori che la storia – oggi come ieri- sebbene non scritta dagli ultimi, è fatta questi.