E’ con sempre più forte preoccupazione che le associazioni, gli avvocati, i giornalisti, le realtà territoriali che compongono la campagna LasciateCIEntrare registrano le “soluzioni” che vengono decise ed adottate dal nostro Governo.
L’utilizzo dei CIE – luoghi preposti non all’accoglienza bensì alla detenzione amministrativa utilizzati anche per il “transito” dei richiedenti asilo che abbiano fatto ricorso contro il diniego della richiesta di protezione o asilo.
La creazione di cosiddetti HUB finalizzati all’identificazione e all’espletamento delle pratiche in attesa dell’audizione in Commissione è un meccanismo che creerà ulteriori “ghetti”, aggiungendo costi esorbitanti di gestione ai già tanti che vengono erogati, in assenza di un reale sistema di trasparenza,controllo e monitoraggio, anche ai numerosi consorzi già “nominati” nelle diverse inchieste come quella di mafia capitale.
Le stesse ripartizioni che dal Ministero dell’Interno vengono definite, di volta in volta per assegnare ad ogni singola regione una “quota” di profughi, rafforzano soltanto una logica di intervento emergenziale inadeguata ad affrontare la situazione. LasciateCIEntrare chiede con forza che le procedure per garantire ai profughi, in particolare a chi è in condizione di maggiore vulnerabilità, vengano concordate con enti locali e associazioni, che vengano esclusi da quello che si è già trasformato in un colossale business, coloro che sono coinvolti in inchieste giudiziarie, e che venga assicurato uno standard di accoglienza pari a quello che avviene in gran parte dei paesi europei. Questo evitando la concentrazione in megastrutture e garantendo anche a chi lavora nell’accoglienza la possibilità di operare nelle migliori condizioni. Tutto questo è impossibile nei CIE, luoghi di contenzione umana di cui ribadiamo la necessità di una urgente e definitiva chiusura.