Associazione Giulia: nuove elette e continuità di impegni (il documento finale dell’Assemblea 2015)

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Eletto ieri pomeriggio a Roma il nuovo vertice di Giulia, l’associazione nazionale delle giornaliste unite libere e autonome, registrata nel 2012 ma sorta già oltre un anno prima sulla base d’un combattivo manifesto d’intenti. Alla presidenza Marina Cosi con Silvia Garambois vicepresidente e Maria Teresa Manuelli segretaria, mentre a Claudia Stamerra è stata rinnovata la carica di tesoriera. Nel Consiglio direttivo sono state inoltre elette, in ordine di preferenze, Rossella Matarrese, Stefanella Campana, Giovanna Pezzuoli, Roberta Serdoz, Silvia Neonato. Contestualmente è stato votato anche il Consiglio di garanzia, con Sandra Bortolin, Anna Maria Ferretti e presieduto da Rosa Leanza.

Come ha sottolineato la presidente uscente, Alessandra Mancuso, l’associazione è riuscita a conquistare in pochi anni riconoscimento e autorevolezza e ad imporre modifiche non semplici, come quella per un corretto utilizzo del linguaggio di genere nell’informazione. Non dappertutto e non sempre, ma le redazione ed i giornali stanno cambiando. “E noi assieme a loro”, ha ricordato Mancuso – ora alla presidenza della Cpo Fnsi -: “Metterci in rete, confrontarci, ci ha permesso di chiarirci le idee”, di sentirci comunità, di affinare gli obiettivi. Perchè se rispetto a quattro anni fa qualche passo avanti è stato fatto, moltissimo tuttavia resta da cambiare e con urgenza, perché un’informazione che insiste nella rappresentazione obsoleta della donna di fatto avalla discriminazioni e violenze.

Un impegno di continuità è stato assunto dalla nuova presidenza, che proseguirà nei progetti già avviati e nella battaglie che verranno nel mondo dell’informazione, nell’ambito della formazione e in alleanza sociale con tutte le forze impegnate a garantire ed attuare i pari diritti, le libertà e i talenti delle donne. Un altrettanto importante impegno d’inclusione riguarda tutte le realtà territoriali organizzate di Giulia, anche al di là delle regole statutarie (che prevedono la partecipazione a pieno titolo, in Consiglio direttivo, della coordinatrice di ogni grande gruppo regionale).

ASSEMBLEA GI.U.LI.A. 2015, DOCUMENTO FINALELe giornaliste di GiULiA, riunite a Roma sabato 9 maggio 2015 per la
terza assemblea nazionale dell’Associazione, riconfermano la piena
adesione alle ragioni e ai valori enunciati nel loro Manifesto
fondativo.

Una rappresentazione obsoleta della donna, nell’immagine e nel
linguaggio, perpetua le discriminazioni che le donne subiscono nel
Paese e non aiuta a contrastare la violenza contro le donne. Impedisce
lo sviluppo, ostacola persino la parità: la differenza di paga e di
reddito è una vergogna. La donna, in Italia, è una cittadina che
guadagna meno e lavora di più. Senza aiuti. E nell’informazione questa
realtà è invisibile. Le donne reali continuano a essere invisibili, di
loro si rappresenta l’immagine. Ma un’immagine distorta, plasmata su
stereotipi e immaginario maschile. E’ inaccettabile. Abbiamo detto che
vogliamo cambiare questo stato delle cose. Questa cattiva
informazione. GiULiA è in campo per questo, oggi con le stesse ragioni
– caso mai rafforzate – di quando è nata, quattro anni fa.

E per contrastare le discriminazioni, è cruciale continuare con
determinazione la campagna intrapresa con il manuale “Donne Grammatica
e Media”, affinché il linguaggio sia correttamente declinato
nell’informazione rispettando il genere. L’assemblea valuta
positivamente il lavoro fin qui svolto e chiede al nuovo Direttivo di
intensificare l’impegno sul tema del linguaggio, della
rappresentazione e per la formazione continua delle giornaliste e dei
giornalisti.

Ribadisce la necessità di un cambiamento negli organismi di categoria,
a partire dall’approvazione di uno Statuto dell’Inpgi che contempli
una vera parità di genere; auspica che le modifiche per introdurre il
50/50 siano apportate anche negli Statuti di tutte le istituzioni di
categoria. Ritiene scandaloso che l’ordine dei Giornalisti non si
batta perché la sua riforma diventi finalmente legge.

L’assemblea pone tra gli obiettivi da realizzare anche l’apertura di
un confronto e di un dibattito sulla missione del servizio pubblico,
in vista del rinnovo della concessione nel 2016, e sulla riforma della
legge Gasparri, affinché il controllo della Rai sia sottratto a
partiti, lobby e governi. E per dare al servizio pubblico un ruolo
forte nella promozione di una cultura rispettosa delle donne.

Nel momento di grande crisi che attraversa l’editoria, con la
disoccupazione e la precarizzazione che si estendono a macchia d’olio,
le giornaliste di GiULiA chiedono che le politiche previdenziali,
contrattuali e di welfare della categoria siano varate in modo
inclusivo e partecipato per difendere la dignità e sicurezza del
lavoro, anche a non garantite e non garantiti.

Per la libertà e dignità di tutti servono norme che impediscano l’uso
intimidatorio delle querele contro le giornaliste e i giornalisti. E
Giulia conferma l’impegno contro ogni censura e ogni bavaglio alla
libera informazione.


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