Quale segreto ha scoperto Ilaria Alpi che non può essere rivelato? E’ questo l’interrogativo che percorre il film documentario diretto da Claudio Canepari sulla morte della giornalista Rai avvenuta il 20 marzo 1994. A ventuno anni dal suo assassinio il film “Ilaria Alpi – L’ultimo viaggio” – prodotto da Rai Fiction in collaborazione con Magnolia e che sarà trasmesso sabato 11 aprile alle 21.30 su Rai3 – prova a rispondere alle tante domande ancora aperte sul caso, studiando nuovi esclusivi documenti dell’ONU e seguendo una pista importante e finora inesplorata che porta fino in Lettonia. “Non puoi capire cosa è successo negli ultimi sette giorni della vita di Ilaria se non approfondisci cosa ha fatto lei nei primi duecento giorni in cui è stata in Somalia”. Questa è la chiave del film secondo il regista Canepari che ne ha raccontato la genesi al Radiocorriere Tv.
“Abbiamo recuperato tutto il materiale dell’archivio della Camera dei Deputati desegretato dalla presidente Boldrini. Tonnellate di materiali con migliaia di informative dei servizi segreti e tutto il girato di Ilaria che era sotto sequestro. Ricomponendo e rileggendo il materiale e confrontandolo con le testimonianze delle persone che stavano con Ilaria in quel momento facciamo vivere questo racconto e capiamo cosa ha fatto lei in quei giorni”.
Il racconto è diviso in quattro capitoli. Il primo è la storia, ed è la parte più consistente del film documentario, il secondo verte sull’omicidio e il terzo è sulla vicenda giudiziaria e sui depistaggi, sul ruolo della politica, della magistrature, sul coinvolgimento dei Servizi segreti, delle forze dell’ordine… “Ed è proprio dal tema dei depistaggi – spiega Canepari – che ci siamo posti una pressante domanda: perché in questa storia, si è mossa una macchina, un sistema così complesso? Ovviamente c’era qualcosa di grosso sotto e non si poteva certo trattare di una rapina finita male come sentenziava la Commissione parlamentare d’inchiesta presieduta da Carlo Taormina”. Ed è così che riprendendo il viaggio di Ilaria si apre l’ultimo dei quattro capitoli del film: “partiamo noi con un’indagine sul traffico di armi che ci porta fino in Lettonia e ci dà una spiegazione della sua morte”.
“Non vi dico altro – afferma sorridendo Canepari – altrimenti svelerei tutto il contenuto del film che penso sia opportuno vedere. “Posso dire che abbiamo seguito una pista inedita che ci porta in Lettonia e riguarda un grosso traffico internazionale di armi”.
Due settimane fa abbiamo pubblicato uno speciale su Ilaria Alpi in occasione del ventunesimo anniversario della morte della giornalista intervistando la giornalista di “Chi l’ha visto” Chiara Cazzaniga per la sua esclusiva con il supertestimone Jelle che ha confessato di essere stato pagato per dire il falso.
Le inchieste della trasmissione condotta da Federica Sciarelli e il film documentario di Claudio Canepari contribuiranno a riaprire il caso e a svelare esecutori materiali, mandanti e depistatori? Noi ci auguriamo sì. Dopo ventuno anni ci spetta il diritto di sapere chi e perché ha ucciso una giornalista e il suo operatore che hanno condotto una battaglia solitaria, ma incessante, alla ricerca della verità.