Il passato a volte ritorna. Marine Le Pen si sentiva, se non proprio all’Eliseo, almeno in partita per le presidenziali del 2017, ma ecco che il Papà, Jean Marie, le ricorda che “le camere a gas (naziste) furono un dettaglio”, che “il maresciallo Pétain ( capo del governo collaborazionista che De Gaulle dichiarò “nullo e mai avvenuto”) era un patriota”. La figlia si lagna: “Suicidio, provocazioni grossolane”, “Guerra aperta fra i Le Pen”, titola Le Monde. Nascondere il passato fascista del Fronte o sbandierarlo con orgoglio?
Le immagini fanno la differenza. Le riprese di un anonomo coraggioso mostrano il poliziotto del South Carolina che fa il tiro a segno sull’uomo nero in fuga: 8 colpi alla schiena. Poi lo ammanetta con calma, gli lascia qualcosa accanto e costruisce la sua versione: si è difeso! Quante volte sarà andata così, ma mancava la prova materiale e le giurie hanno assolto e i poliziotti continuato a sparare. Ma delle immagini si può fare anche un altro (e cattivo) uso. Mattino 5 ha intervistato una zingarella ladra e impunita scatenando il razzismo dormiente :“Rubiamo 1000 euro al giorno, le vecchine possono morire”, il Giornale. “I poliziotti, tanto devono rilasciarci”, Libero. Salvini sentenzia “I Campi Rom sono tutti da radere al suolo”. Il Vaticano insorge: questà è “propaganda stupida e assurda”.
Il passato che continua. Ovvero Gianni De Gennaro. Da giovane aiutò Falcone a far tornare dal Brasile il pentito Buscetta. Dopo l’attentatuni Berlusconi lo volle capo della Direzione Investigativa Antimafia. Nel 2000 Amato lo nominò Capo della Polizia.E questo era al tempo della “macelleria messicana” nella scuola Diaz. Assolto, condannato, poi assolto per aver istigato alla falsa testimonianza, ma sempre nel cuore del potere, Con Berlusconi, commissario straordinario per i rifiuti. Con Monti sottosegretario con delega sui servizi segreti. Ora Presidente di Finmeccanica. Nominato da Letta, confermato da Renzi. Servitore dello Stato chiunque governi o burattinaio del potere occulto?
In memoria di Ponzio Pilato. “Diaz, il Pd all’attacco -titola Repubblica- via De Gennaro da Finmeccanica”. Ma secondo il Fatto “De Gennaro non si tocca”. Un tweet di Orfini, che fu amico di D’Alema, in segreteria con Bersani, opresidente con Renzi segretario, ha definito “vergognoso che De Gennaro resti a Finmeccanicca”, ora che la Corte di Strasburgo ci ha condannato per tortura. Ma se il presidente tuona, il segretario tace.Tutti allora interrogano la sfinge del “Quella di Orfini è una posizione personale -sillaba Debora Serracchiani- ma se de Gennaro deve rispondere, lo valuterà la sua coscienza”. Rottamazione prudente, per far credere che tutto cambi mentre niente cambia.
Il futuro Migliore. Gennaro, certo il Migliore tra gli acquisti recenti di Renzi, aveva votato contro l’Italicum 1.0, quello che obbligava i partiti a coalizzarsi pur di strappare il premio di maggioranza. Ora Migliore è stato nominato relatore per la Camera dell’Italicun 2.0, che consegna il premio di maggioranza a un solo uomo, che prevalga al ballottaggio. Di questa pessima legge ho già scritto ieri sera, chiosando Antonio Polito: un Porcellum nel nostro futuro. Qui aggiungo che, se la Camera approverà la legge passerà senza modifiche, andremo presto a votare, prima che gli italiani capiscana che la ripresa ha già il motore ingolfato. M5S perderà il ballottagio, Renzi governerà senza impicci. Il confronto politico, lo scontro sociale e la dialettica democratica si sposteranno in piazza, in fabbrica o a scuola: saranno extra parlamentari.
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