Un errore di Google translate e si ritrova terrorista internazionale, ma fortunatamente solo per poche ore. Voleva inviare un messaggio ad una ragazza – testo: incontriamoci a Ciampino – invece, invia: colpiamo Ciampino. Il messaggio arriva ad un ragazzo di Salerno.
Una piccola catena di errori ha fatto scattare l’allarme terrorismo a Sessa Aurunca, nel Casertano, con tanto di intervento dei carabinieri del Ros di Napoli. Mohammed Abdullah Sahamar, anni 38, di origine pakistana si è trovato, all’alba del 25 aprile – data ironicamente fortuita – al centro di un blitz dei carabinieri. Con lui, condotti in caserma altre sei persone di nazionalità pakistana, afgana e irachena. All’origine del malinteso una traduzione erronea, dal sistema informatico di Google, dal norvegese in italiano. Sahamar ha vissuto in Norvegia per quattro anni e arrivato in Italia, ha lasciato sul proprio telefonino il sistema informatico scaricato lì. Nell’ambito di una tempestiva azione di prevenzione al terrorismo organizzato è scattata l’operazione che ha condotto al fermo dell’uomo. Il trentottenne, in un italiano carente, ha spiegato di non conoscere il reale destinatario del sms, indirizzato a una ragazza che conosceva e avrebbe dovuto incontrare all’aeroporto di Ciampino e di usare il traduttore linguistico per esprimersi. Pur restando aperte le indagini la sua posizione è stata chiarita. Tempestiva e non criticabile l’azione delle forze dell’ordine, ma le chiacchiere da bar sono state inevitabilmente più veloci degli inquirenti. Poche ore dopo già si parlava di terrorismo internazionale, Isis e ritrovamento di armi (mai avvenuto), etc. etc. Racconto tragicomico se non fosse vita reale…o semplicemente: effetto stereotipi. Come direbbe Oscar Wilde: Nella vita moderna non c’è nulla che faccia più effetto di un luogo comune: riesce a unire fraternamente persone di ogni razza… ed aggiungerei: figuriamoci se è di un’altra “razza” o nazionalità.