Proposte inaccettabili e di centro-destra, tesoretto sia usato per creare vero diritto allo studio
Ieri il governo ha pubblicato, dopo le presentazioni degli scorsi giorni, i documenti complessivi del DEF 2015, in particolare il c.d. Programma Nazionale di Riforma. Al suo interno nella sezione istruzione e ricerca si possono leggere due ‘azioni’ dirette al mondo universitario che toccheranno particolarmente gli studenti ‘MERITO E VALUTAZIONE NELLE UNIVERSITÀ’ e ‘MERITO E DIRITTO ALLO STUDIO NELLE UNIVERSITÁ’.
Gianluca Scuccimarra, coordinatore nazionale Unione degli Universitari: “Ancora una volta l’università é ridotta dal Governo a ruolo di comparsa anche all’interno di un provvedimento come il DEF che dovrebbe essere il ‘vademecum’ per lo sviluppo e il futuro del nostro Paese. Nei documenti pubblicati ieri appaiono infatti delle azioni oltre che inutili e dannose per il sistema anche parzialmente già previste è fortemente avversate da gran parte dell’università italiana come l’aumento al 30% della quota premiale all’interno dell’FFO.”
“In particolare sul diritto allo studio la proposta del governo é un ritorno al passato tutto a discapito degli studenti con l’ennesimo tentativo di ‘accentuare i fattori meritocratici nell’assegnazione delle borse di studio’. Il governo ha memoria corta perché siamo di fronte alla fotocopia di quanto tentato due anni fa dall’allora ministro Profumo, una misura contro cui gli studenti diedero vita ad una mobilitazione capace di bloccare immediatamente la norma in questione. Se si pensa ancora di risolvere i problemi del diritto allo studio riducendo la platea degli idonei e creando un sistema parallelo di prestiti d’onore la risposta degli studenti sarà la mobilitazione immediata.”
Conclude Scuccimarra: “Se il ‘tesoretto’ derivante dal Def 2015 esiste davvero il governo ha di fronte a se la prova del nove per mostrare il suo vero volto. Siamo all’ultima spiaggia per convincere i giovani e il Paese tutto che l’istruzione è davvero una priorità di questo governo: creiamo un sistema di diritto allo studio vero, che copra l’intero ciclo formativo dello studente, dalle scuole superiori fino alla cancellazione definitiva della figura dell’universitario idoneo non beneficiario di borsa di studio. Non solo una misura di welfare ma un investimento sul futuro dell’Italia.”