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UDU e Rete Studenti: tesoretto per investimenti sul welfare? Creiamo un vero sistema di diritto allo studio per far ripartire il paese dall’istruzione

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Nel giorno dell’approvazione del Documento di Economia e Finanza il Presidente del Consiglio Renzi ha notificato al Paese la ‘sorpresa’ di un nuovo tesoretto di circa 1,5 miliardi di euro che il governo intenderebbe investire ‘sulle priorità’.
Gianluca Scuccimarra, coordinatore nazionale Unione degli Universitari: “Se il ‘tesoretto’ derivante dal Def 2015 esiste davvero il governo ha di fronte a se la prova del nove per mostrare il suo vero volto. Siamo all’ultima spiaggia per convincere i giovani e il Paese tutto che l’istruzione è davvero una priorità di questo governo: creiamo un sistema di diritto allo studio vero, che copra l’intero ciclo formativo dello studente, dalle scuole superiori fino alla cancellazione definitiva della figura dell’universitario idoneo non beneficiario di borsa di studio e porre le basi per far ripartire l’ascensore sociale rappresentato dall’istruzione.”
Alberto Irone, portavoce nazionale Rete degli Studenti Medi “Il tesoretto venga investito in misure a sostegno del diritto allo studio. Nel DDL buona scuola, depositato la scorsa settimana alla Camera dei Deputati è prevista una delega al governo per la riforma del sistema del diritto allo studio: abbiamo già denunciato nei giorni scorsi come questa misura debba essere accompagnata da un adeguato utilizzo di risorse che la delega, ad oggi, nemmeno prevede”. “Siamo convinti della necessità di garantire adeguati finanziamenti a nuove politiche di sostegno al diritto allo studio. Il governo, differentemente da quanto fatto finora, metta a disposizione il tesoretto, per abbattere veramente la dispersione scolastica e le disuguaglianze.”
Conclude Scuccimarra: “I nostri calcoli parlano chiaro, basterebbero circa 150 milioni di euro per cancellare completamente la piaga tutta italiana degli studenti idonei ma non beneficiari di borsa di studio per il 2015, mentre con un investimento di 450 milioni riusciremmo a dare per tre anni (la durata del Def) la certezza di un istruzione superiore a tutti i giovani ‘capaci e meritevoli anche se privi di mezzi’. Non solo una misura di welfare ma un investimento sul vero futuro dell’Italia.”

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