“Troppe tensioni attorno alla Giustizia”. La denuncia dei giudici e avvocati trapanesi

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Assemblea straordinaria al Palazzo di Giustizia di Trapani dopo i gravi fatti di Milano. Il crac Eutelia in parte tocca anche la provincia trapanese

I Magistrati trapanesi e gli Avvocati del foro di Trapani esprimono enorme costernazione per i gravissimi fatti accaduti stamani al Palazzo di Giustizia di Milano. E’ la prima volta che la magistratura e l’avvocatura rimangono insieme gravemente colpite dalla violenza omicida. L’impegno quotidiano di tutti gli operatori della Giustizia impone una riflessione congiunta, senza contrapposizioni faziose, sulle condizioni di lavoro e di sicurezza all’interno dei Palazzi di Giustizia. In tale linea, appena appresa la notizia, è stata immediatamente sospesa l’attività giudiziaria per venti minuti ed è stata convocata un’assemblea congiunta tra magistrati, avvocati e personale amministrativo di Trapani proprio per valutare i fatti accaduti a Milano. Nell’esprimere il più profondo cordoglio per le vittime e l’affettuosa vicinanza nei confronti dei loro familiari, si auspica un immediato intervento a tutti i livelli, e soprattutto politico, su tutti i problemi reali di funzionamento della Giustizia”. Questo il contenuto di un documento diffuso pochi istanti fa dall’Anm di Trapani e dall’Ordine degli Avvocati di Trapani. I presidenti, giudice Samuele Corso e avv. Umberto Coppola, appreso quanto accaduto in mattinata al Tribunale di Milano hanno concordato una sospensione delle udienze e lo svolgimento di una assemblea straordinaria tenutasi nell’aula bunker “Giovanni Falcone”. Commenti unanimi. Circostanza specifica a parte, le parole di tanti sono state rivolte all’origine di tanta follia, sicuramente hanno avuto effetto, il più terribile degli effetti, le tensioni che in questi giorni si sono create attorno al sistema giustizia, sul ruolo di magistrati e giudici, anche sul ruolo altrettanto delicato e pure esposto degli avvocati. Cordoglio è stato espresso per i morti della follia omicida di Claudio Giardiello, l’imputato che ha puntato la pistola contro le sue vittime, a cominciare dal giudice civile Fernando Ciampi, accusato di una bancarotta che tocca anche Trapani. Si tratta del crac delle aziende toscane Eutelia, che qui gestivano un multi center. Quando l’azienda fallì, lasciò senza lavoro 900 persone, altre 300 in Puglia.


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