«Se mi chiedete come abbia raggiunto, l’indomani, piazza Politeama, dove si sono tenuti i funerali, non saprei cosa rispondervi. So solo che mi sono ritrovato lì, dove si andava radunando tanta gente, mentre si aspettava il corteo vero e proprio. In mezzo alla folla è emersa zia Ninetta, la moglie di zio Luigi, l’unico dei fratelli maschi rimasto a Palermo. Nessuna traccia nella memoria. Ancora abbracci, parole sussurrate, volti rigati dalle lacrime. Le autorità sul palco, le bare di Rosario e di mio padre davanti, e i discorsi che si susseguono e la folla che applaude, tranne quando fischia quell’autorità, che non ha sentito la vergogna e ha scelto di non tacere. Vuoto di memoria».
dal 27 aprile in libreria “Sulle ginocchia. Pio La Torre, una storia”
Per la prima volta Franco La Torre racconta in un libro la vita pubblica e privata di suo padre, «perché – scrive – anche se si è conclusa tragicamente, la sua è davvero una bella storia».
PRIME PRESENTAZIONI: 30 aprile, Palermo – 11 maggio, Roma –
15 maggio, Salone internazionale del libro di Torino – 22 maggio, Milano.
IL LIBRO – Nella lunga storia della lotta alla mafia e dei rapporti tra mafia e Stato c’è uno spartiacque. È la legge Rognoni-La Torre, che ha istituito il reato di associazione mafiosa e introdotto il sequestro e la confisca dei beni mafiosi. Una rivoluzione pagata con la vita dal suo ispiratore, Pio La Torre, coraggioso e carismatico deputato comunista, una vita dedicata alla giustizia sociale e alla lotta alla mafia, fin dalla prima battaglia: quella vinta da bambino per il diritto di andare a scuola.
Di questo dirigente politico sempre in prima fila, dal movimento contadino che gli costò il carcere fino all’impegno nella commissione parlamentare antimafia, e poi alla grande battaglia per la pace contro i missili a Comiso, si è però scritto poco. Il suo nome viene poco ricordato perfino durante i “campi” sui beni confiscati, oggi luoghi simbolici di una volontà di riscatto civile.
Questo libro vuole contribuire a ridare di lui la giusta memoria. E lo fa attraverso un testimone d’eccezione, il figlio Franco. Una memoria insieme commovente e asciutta, che racconta un leader politico con gli occhi del bambino e dell’adolescente ma anche con la consapevolezza di chi oggi è dirigente dell’associazione Libera. La completa una preziosa selezione degli scritti del dirigente comunista. Alcuni rari, ma tutti riferimento importante per chi voglia conoscere un pezzo fondamentale della storia della lotta alla mafia.
L’AUTORE – Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, è nato a Palermo e vive a Roma. Storico ed esperto di cooperazione internazionale, ha lavorato a lungo in Medio Oriente, Mediterraneo e Africa. Attualmente si occupa di sviluppo locale sostenibile e lavora a Risorse per Roma. Fa parte del Comitato scientifico dell’Osservatorio della legalità della Fillea-Cgil e del Comitato dei garanti di Sos Impresa, associazione contro il racket e le estorsioni. È stato membro dell’Ufficio di presidenza di Libera e ora è il responsabile di Libera Europa.