Spada ha rivolto minacce contro Angeli e contro il senatore e commissario Pd di Ostia Stefano Esposito attraverso il suo profilo Facebook, lo scorso 26 marzo, in risposta a un articolo di Giovanna Vitale apparso su Repubblica qualche giorno prima. In quell’articolo Esposito parlava delle dimissioni del mini-sindaco, ossia dell’amministratore della circoscrizione, Andrea Tassone (provocate dalle pesanti infiltrazioni mafiose nel suo municipio) e dell’esultanza degli Spada sui social network. La parte finale dello stesso articolo era stata postata da Angeli sul suo profilo Facebook.
“Festeggino poco, noi stiamo lavorando per togliergli il sorriso dalla faccia”, aveva dichiarato il sen. Esposito. Proprio replicando a queste parole Roberto Spada ha scritto: “A noi il sorriso non ce lo toglie nessuno!” e, rivolgendosi a “Esposito e la scrofa giornalaia” li ha invitati ad espellere insieme i loro bisogni e a pulirsi i volti con il letame, aggiungendo: perché “magari vi improfumate”.
“Ho denunciato tutto alla Procura”, spiega la cronista. “Il X Municipio, quello di Ostia, mi ha sempre sostenuto. E non appena Tassone si è dimesso gli Spada hanno alzato il tiro”, aggiunge.
Le minacce e gli atti intimidatori ai danni di Federica Angeli sono stati numerosi. “Nel pomeriggio del 15 dicembre 2014 eravamo in casa a Ostia. Mio figlio ha sentito bussare alla porta”, racconta la giornalista. “Una volta aperto ho scoperto che sul pavimento era stato versato liquido infiammabile. Ho chiamato subito i carabinieri e ho denunciato l’accaduto. Sono stanca di subire tutto questo, voglio tornare libera”.
Solidarietà a Federica Angeli è stata espressa dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dalla presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, dal suo vice Luigi Nieri e dall’assessore alla legalità del comune di Roma Alfonso Sabella e dalla direzione di Repubblica.
Anche il Cdr ha espresso vicinanza alla giornalista e ha ribadito che il quotidiano e “i suoi giornalisti non si sono mai piegati né piegheranno il loro lavoro di fronte alla vigliaccheria feroce e alla violenza degli insulti”.
RR