O passa la legge elettorale oppure si va alle elezioni. Traduzione per chi tiene famiglia: chi non vota a favore, è licenziato in tronco. E già, perché con l’Italicum i candidati saranno nominati dal segretario di partito. E Renzi lascerà fuori i dissidenti, quelli che oggi sono fuori dal “giglio magico” e si sporgono pericolosamente sul “ciglio tragico”, a un passo dal precipizio del futuro dimenticatoio.
Di fronte a questo aut aut, le fila della minoranza sono destinate ad assottigliarsi. Intendiamoci: nessuno ammetterà che non vuole essere licenziato e molti tireranno fuori il voto di lealtà al partito, pur con intimo travaglio; oppure la faccenda del senso di responsabilità verso il Paese, che non può permettersi una crisi, eccetera.
Pochi (ma ce ne sono) capiscono che qui è n gioco la democrazia, perché la legge elettorale è il sistema vascolare che nutre il potere con la rappresentanza, senza la quale va in necrosi autoritaria.
Ma il metodo Renzi non prevede il barlume del confronto, ma solo il bitume dell’asfalto.
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