Giovanni Lo Porto, l’operatore umanitario italiano sequestrato in Pakistan
il 19 gennaio del 2002 da un gruppo terroristico collegato ad Al Quaida, ha perso la vita insieme all’ostaggio americano, Warren Weinstein, prigioniero dal 2011, durante un’operazione di antiterrorismo della CIA contro un compound tra il Pakistan e l’Afghanistan, lo scorso gennaio.
La notizia, diffusa dal Wall Street Journal, è stata direttamente confermata dalla Casa Bianca e dal presidente degli Stati Uniti Obama:
“Come presidente e comandante in capo mi assumo tutte le responsabilità di tutte le operazioni antiterrorismo compresa questa, non appena riusciremo a capire le cause della morte avremo le idee più chiare”.
Secondo il ministro Paolo Gentiloni che oggi riferirà alle camere sulla morte del cooperante ” Giovanni Lo Porto è morto per un tragico errore dei nostri alleati americani, riconosciuto dal presidente Obama. La responsabilità della sua morte e della morte di Warren Weinstein è integralmente dei terroristi, contro i quali confermiamo l’impegno dell’Italia con i nostri alleati”.
Giovanni Lo Porto, Giancarlo per familiari e amici, lavorava per l’Ong tedesca “Welt Hunger Hilfe” nell’ambito di un progetto per aiutare le popolazioni stremate dalle alluvioni che avevano colpito il Pakistan nel 2010. Il cooperante Palermitano era stato sequestrato a Multan nel Punjab pakistano, nella sede dell’organizzazione non governativa da quattro terroristi insieme al collega Bernd Johannes, poi rilasciato.
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