«È bello vedere come i ragazzi siano motivati a scuola, questo conforta. Bisogna insistere nell’educare i giovani a una cultura antimafiosa». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha commentato il lavoro svolto per il nono anno di seguito dal centro studi Pio La Torre attraverso l’indagine sulla percezione mafiosa. I risultati sono stati presentati oggi al Capo dello Stato da una delegazione del centro, presieduta da Vito Lo Monaco. «Dal sondaggio di quest’anno – ha detto il presidente del centro, Vito Lo Monaco – emerge una grande sfiducia dei ragazzi nei confronti della classe dirigente, ma anche una forte fiducia nella scuola e negli insegnanti. Inoltre, nelle prime indagini realizzate dal centro La Torre, il ripudio della mafia da parte degli studenti non appariva così forte, oggi invece c’è la consapevolezza che la corruzione è la madre di tutte le mafie e che le mafie condizionano negativamente il futuro dei giovani».
«Fortunatamente nel corso degli anni le cose sono cambiate», ha commentato il presidente Mattarella durante l’incontro con la delegazione del centro. Lo Monaco ha poi annunciato al Capo dello Stato che a «Expo 2015 dal centro La Torre saranno presentati i frutti dell’antimafia siciliana». Al Presidente è stato donato il numero di ASud’Europa relativo all’indagine sulla percezione mafiosa condotta tra i ragazzi partecipanti al Progetto Educativo promosso dal Centro.
Dall’indagine emerge una forte sfiducia verso le istituzioni e la politica (espressa da quasi il 92% degli intervistati) ma una posizione netta contro mafie, criminalità e corruzione anche se solo il 30,13% dei ragazzi ritiene che la mafia possa essere definitivamente sconfitta da uno Stato visto come più debole della mafia dal 52.69% dei ragazzi. Secondo l’88.29% dei ragazzi i politici nazionali sono degni di “poca” o “per nulla” fiducia. Numeri leggermente più bassi per i politici locali, su cui il sentimento di sfiducia riguarda l’83.98% degli studenti. “Tre indicazioni politiche vengono dai ragazzi – commenta il Presidente del Centro La Torre, Vito Lo Monaco – La prima è che bisogna investire su scuole e formazione dei docenti per uscire dalla crisi più forti. La seconda indicazione è che una “buona politica” dovrebbe cogliere il ripetuto allarme che la percezione dei giovani manifesta per il ruolo assunto dalle mafie nella vita economica, sociale e politica di tutto il paese. Il terzo aspetto è che la crisi, al di là degli ottimismi auto consolatori, ha prodotto uno stato generale di povertà e di sfiducia che può essere colmato, oltre ogni sondaggio sugli orientamenti di voto, da una politica di investimenti concreti per la crescita; per la scuola, per il welfare; per il Mezzogiorno che sembra scomparso dalle priorità di governo”.
L’incontro è stata anche l’occasione per illustrare l’iniziativa di commemorazione del 33° anniversario dell’uccisione di Pio La Torre e Rosario Di Salvo che si terrà giovedì 30 aprile in Via Li Muli (presso Piazza Turba), luogo dell’eccidio organizzata d’intesa con la Cgil nazionale.
L’iniziativa comincerà alle ore 9 presso la lapide commemorativa di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, in via Li Muli (presso Piazza Turba). Alle 9.20 sarà proposto un minuto di silenzio in ricordo del tragico evento, subito dopo 33 studenti della scuola elementare “Ragusa-Moleti” e dell’ITET “Pio La Torre” deporranno un fiore davanti la lapide.
Dopo quello di apertura del Presidente del Centro Pio La Torre, Vito Lo Monaco, seguiranno brevi interventi da parte degli studenti partecipanti al Progetto Educativo promosso dal Centro. Parleranno poi Andrea Orlando, ministro della Giustizia, Rosario Crocetta, presidente della Regione, Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, Susanna Camusso, segretario nazionale Cgil e Gianna Fracassi della segreteria Cgil. Saranno presenti anche Franco La Torre e Tiziana Di Salvo, figli di Pio e Rosario.