“Le cose devi farle bene per te stesso”. E’ la frase che mi diceva sempre mia madre e che è alla base della cultura del “ben fatto”. Quella che poggia prima di tutto sulla soddisfazione personale di aver svolto un buon lavoro, a qualsiasi livello, e che invece vedo poco nel Paese.
Da noi invece, tranne lodevoli eccellenze, soprattutto nelle opere pubbliche vige la regola di arrangiare e arrangiarsi, per la totale mancanza della cultura del ben fatto di chi le esegue e per l’amichevole vigilanza – spesso corruzione – di chi dovrebbe invece ben controllare.
Allora è diventato normale la mentalità del “mal fatto”, che produce il crollo dei grandi viadotti stradali, come i distacchi dei soffitti nelle scuole e la bruttura diffusa in molti edifici pubblici. E’ ora di responsabilizzarci tutti al ben fatto, altrimenti il crollo del nostro impegno personale provocherà quello del Paese. E occorre far presto. Prima che il casco diventi obbligatorio anche in classe.
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