L’ex premier Massimo D’Alema reagisce alle domande sulla vendita delle sue bottiglie alla cooperativa Concordia e annuncia una raffica di querele. “Il collega giornalista Massimo D’Alema – ha affermato Santo Della Volpe presidente della Fnsi – dovrebbe ricordarsi che le domande dei giornalisti, in un paese libero, sono sempre legittime. Possono piacere o non piacere, essere considerate improprie o inopportune, persino sbagliate (a suo giudizio), ma devono essere sempre libere. Né, tanto meno, possono essere considerate passibili di querele: è altamente inopportuno, invece, che un uomo politico ed impegnato come l’On. D’Alema, già presidente del Consiglio, possa minacciare di querele un cronista che gli ha posto una semplice domanda in occasione di un pubblico incontro con la stampa. Vogliamo ricordare al collega giornalista D’Alema i diritti e doveri dei cronisti: tra i quali c’è quello di porre domande talvolta scomode, nell’interesse, comunque, dell’opinione pubblica. Domande come quella che gli è stata posta da un giornalista a Bari ed alla quale, per altro, aveva anche risposto. Sarebbe meglio ricordarsi – ha concluso Della Volpe – sempre dei limiti, non solo dei giornalisti, ma anche degli uomini politici, quando sono a conferenze stampa, per quanto improvvisate. Tanto più se l’intervistato è, sia un importante uomo politico, sia un giornalista professionista”.