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Immigrati, l’Ue si muove: più fondi a Triton, distruggere le navi dei trafficanti

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Presentato il piano in dieci punti con le “azioni immediate”: più finanziamenti per le operazioni Triton e Poseidon, ampio progetto di reinsediamento, raccolta delle impronte digitali dei migranti, tracciare il denaro degli scafisti

Bruxelles – Raccogliere le impronte digitali di tutti i migranti, distruggere le navi dei trafficanti, tracciare il loro denaro. Sono alcuni dei dieci punti del nuovo piano di “azioni immediate” approvato ieri al Consiglio affari esteri in Lussemburgo, presentato dal Commissario Ue per l’immigrazione, il greco Dimitris Avramopoulos. Rappresenta la prima risposta dell’Unione europea alla tragedia del Canale di Sicilia.

Rinforzare Triton e Poseidon – Oltre al rinforzo economico l’Ue ha deciso di allargare l’area delle operazioni nel Mediterraneo, Triton e Poseidon, nell’ambito del mandato di Frontex.

Distruggere le navi dei trafficanti – I trafficanti vanno fermati privandoli dei mezzi: serve uno sforzo sistematico per entrare in possesso delle navi dei trafficanti di uomini e distruggerle. L’esempio che va seguito è quello di operazioni come Atalanta, che ha lo scopo di garantire la protezione dei traffici marittimi e degli equipaggi delle unità mercantili italiane in transito tra il Mar Rosso, il Golfo di Aden e l’Oceano indiano.

Europol, Frontex, Easo e Eurojust. Si riuniranno regolarmente e lavoreranno a stretto contatto per raccogliere informazioni sul modus operandi dei trafficanti, per tracciare i loro fondi cooperando nelle indagini. Europol ha come missione la lotta al crimine dell’Unione europea; Frontex gestisce la cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati Ue; Easo è l’ufficio europeo di sostegno per l’asilo e Eurojust è l’agenzia col quartier generale all’Aja nata all’indomani della strage delle Torri gemelle per facilitare il coordinamento tra i Paesi Ue sul piano giudiziario.

Easo invierà squadre di supporto in Italia e Grecia per il trattamento comune delle domande di asilo.

Impronte digitali. Gli Stati membri garantiranno la raccolta delle impronte digitali di tutti i migranti.

Meccanismo di delocalizzazione. L’Unione europea si propone di considerare le opzioni di un meccanismo di delocalizzazione di emergenza.

Reinsediamento. Verrà stabilito un ampio progetto in materia di reinsediamento che offre un numero di posti alle persone bisognose di protezione.

Rimpatrio irregolari. Sarà lanciato un nuovo programma di ritorno per un rapido rimpatrio dei migranti irregolari, coordinato da Frontex dai Paesi membri in prima linea.

Niger. Più impegno con i paesi che circondano la Libia attraverso uno sforzo congiunto tra la Commissione europea e il servizio europeo per l’azione esterna. Si devono intensificare le iniziative in Niger dove si trova Agadez, la città-snodo della rotta occidentale dei migranti.

Rete di funzionari. Distribuzione di una rete di funzionari di collegamento incaricati dell’immigrazione in Paesi chiave per raccogliere informazioni e rafforzare il ruolo delle delegazioni dell’Unione europea.

La portavoce della Commissione europea, Natasha Bertaud, ha presentato il piano definendolo “storico”. Le è stato fatto notare che il piano dell’Unione europea approvato in seguito alla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013 non ha portato i frutti sperati. (gdp)

Da redattoresociale.it


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