“In previsione dello tsunami di retorica che si abbatterà sulle redazioni, è importante che noi tutti, noi giornalisti italiani, ci ricordiamo che la regola-base della professione è rispettare la verità sostanziale dei fatti. E usare i termini appropriati. Non sono morti dei “clandestini” ma dei potenziali richiedenti asilo”. Lo scrive in una nota Giovanni Maria Bellu (presidente dell’Associazione Carta di Roma). Non sono morti per una tragica fatalità, ma perché i soccorsi non sono stati adeguati. Il numero delle vittime del Mediterraneo, dalla fine di Mare Nostrum è cresciuto in modo tale da non lasciare alcun dubbio sulla relazione tra quella decisione e quanto è accaduto oggi e nei primi mesi del 2015.