“Non posso pensare alla Shoah senza vedermi davanti agli occhi i morti della strage di Sant’Anna di Stazzema. Ero partigiano in Versilia, entrai in paese poco dopo che i nazisti ne erano usciti. Mi trovai davanti i cadaveri di più di 500 persone, donne, uomini e bambini, ammassati in mezzo alla piazza e bruciati dando fuoco alle panche della chiesa. Sono immagini che non ho mai potuto dimenticare, che sono tornate per molto tempo nei miei sogni. Quella strage era l’espressione di un odio inconcepibile di esseri umani nei confronti di altri esseri umani, di un razzismo che conduce all’annientamento di chi è diverso da te”.