Divorzio breve, che cosa cambia con il voto di ieri?

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“Questa legge riduce il matrimonio a un semplice patto di convivenza”.  Con queste parole l’avvocato napoletano Armando Palma, specializzato in diritto di famiglia, ha commentato duramente la legge approvata ieri pomeriggio alla Camera sul divorzio breve. Appena il testo sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale, non saranno necessari i tre anni per sciogliere il matrimonio, come previsto dalla prima legge sul divorzio Fortuna – Baslini del 1987.

“Un traguardo che arriva dopo dieci anni di discussioni allo scopo di ridurre tutti i contrasti possibili nel delicato passaggio dalla separazione al divorzio” esordisce in serata la relatrice Alessia Morani del Pd. “La chiamano legge del divorzio breve – spiega l’avvocato – proprio perché accorcia i tempi della separazione, riducendo al minimo i traumi e permettendo agli ex coniugi di rifarsi una famiglia. Quando è stata fatta la legge sul divorzio, il matrimonio non rappresentava un semplice contratto, ora si”.

Che cosa cambia con il voto di ieri? Tra la separazione e il divorzio dovranno passare solo dodici mesi se c’è la giudiziale che scenderanno a sei in caso di consensuale. Un’altra novità riguarda la comunione dei beni che si scioglie quando il giudice autorizza i due coniugi a vivere separati, come previsto già dalla vecchia legge.

Secondo i dati Istat, aggiornati al marzo del 2014, al Nord ci sono più separazioni che al Sud e la roccaforte del matrimonio è proprio Napoli, come confermato dall’avvocato Palma “ Su cinque separazioni solo due si trasformano in divorzi. Spero sempre che i coniugi possano ripensarci, ecco perché questa legge, secondo me, è stata affrettata.  Sono cattolico – termina l’avvocato-  per me è impensabile che  finisca tutto in un anno. È una sconfitta per la chiesa cattolica e per i credenti”.

Le reazioni del mondo politico non si sono fatte attendere ma non sono state tutte positive. Il premier Renzi via twitter, ha esultato per un altro impegno mantenuto dal suo esecutivo, di parere contrario invece la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, secondo la quale questa legge va a distruggere la famiglia e propone un matrimonio usa e getta. Dello stesso parere anche Famiglia Cristiana e Avvenire, che dai loro siti web hanno commentato duramente questa scelta, definendola “un traguardo incivile e devastante per la serenità familiare”. Per il quotidiano cristiano servono “Leggi e provvedimenti che invece di sostenere separazioni e divorzi dovrebbero contribuire alla crescita della coppia”.


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