È importante, dopo aver conosciuto le Idee Irrazionali, continuare con la conoscenza delle Alternative Razionali per il Pensiero Irrazionale, stabilendo pensieri con tali alternative (Bartolomé, 1985):
- Deve combattere la convinzione che gli sia assolutamente necessario essere amato o approvato da quasi tutti in quasi tutto ciò che fa. Consideri l’approvazione degli altri come un obiettivo “auspicabile” ma non “necessario”.
- Abbandoni la convinzione che deve essere totalmente esperto, adatto e vincente sotto ogni aspetto possibile. Non si inganni credendo che sarà una persona migliore se raggiunge la sua meta, credendo che non commetterà errori; li commetterà, sia disposto ad accettarli! Le sconfitte sono sgradevoli, ma non sono “terribili”. Non hanno niente a che vedere con il suo valore intrinseco come persona. Apprenda da esse.
- Si distacchi dall’idea che certe persone sono cattive, malvagie o vili che dovrebbero essere severamente condannate o punite per le loro cattive azioni. Non confonda mai un individuo con le sue azioni, una persona che agisce male con una cattiva persona. Impari a distinguere tra il fatto che un individuo è “responsabile” delle sue azioni, come in effetti è, ed il fatto che sia “colpevole” (cosa che non è mai).
- Combatta l’idea che gli risulta terribile, orrendo e catastrofico che le cose non procedano secondo i suoi desideri. Quando le condizioni non sono come vorrebbe che fossero, tranquillamente e con determinazione cerchi di migliorarle, e se sul momento non è possibile cambiarle, l’unica cosa sensata che può fare è accettarle tranquillamente, aspettare e fare piani per quando arrivi il momento di cambiarle. Quanto maggiore sia la perdita o la frustrazione, accetti con maggiore convinzione il fatto che è “sgradita e cattiva”, ma non catastrofica, né terribile, né insopportabile”.
- Rifiuti l’idea che la disgrazia umana ha cause esterne. Al contrario, comprenda che la maggior parte delle sue disgrazie deriva dal suo stesso pensiero irrazionale, il suo autoconvincimento, e che può eliminare quasi tutta la sua disperazione o la sua collera cambiando il suo modo di pensare o di parlare a se stesso. Se sopprime tutti i suoi illogici “Dovrei” e “Dovrebbe” e sostituisce le sue “esigenze” puerili con “preferenze” realiste, si sentirà raramente angustiato o turbato.
- Si distacchi dall’idea che qualcosa è o può essere pericolosa o terribile. Esamini seriamente i veri pericoli presentati dalle cose che teme e veda quali sono realmente le probabilità che accadano o che, se accadono, producano conseguenze spaventose o terribili. Accetti certi pericoli e rischi inevitabili che accompagnano l’esistenza quotidiana.
- Smetta di sfuggire alle molte difficoltà della vita. Accetti le sue responsabilità. Benché l’acquisizione di un notevole grado di autodisciplina può sembrare troppo “difficile”, a lungo andare è molto più soddisfacente del cammino “facile”, che con il tempo risulta molto più duro, meno appagante e altamente autodistruttivo.
- Abbandoni la convinzione che il passato è determinante e che se una volta qualcosa ha danneggiato la sua vita in modo significativo, continuerà a farlo indefinitamente. Pur considerando la sua storia passata e facendo il possibile per trarne lezioni valide, è importante che comprenda che “il suo presente è il passato del domani”.
- Rinunci all’idea che le persone e le cose dovrebbero essere diverse da come sono e che sia catastrofico non trovare immediatamente soluzioni perfette per gli eventi spiacevoli della vita. La realtà è la realtà ed è meglio accettarla invece di sforzarsi a cambiarla.
- Combatta l’idea che si possa ottenere il massimo della felicità umana attraverso l’inerzia e l’inazione, o il piacere passivo e senza impegnarsi. S’imponga, attraverso azioni valide specifiche a correre rischi, ad agire contro la propria inerzia, ad essere attivamente “vivo”, interagendo e assorbendo da persone e cose per “loro stesse” e non per ottenere “approvazione sociale”.
- Impari a riconoscere il fatto che gli altri creano i loro stessi problemi emozionali: Li aiuti, quando può farlo, ma non si preoccupi per i problemi altrui. La preoccupazione blocca il comportamento a livello affettivo. Se non può assolutamente essere d’aiuto, accetti il dato di fatto: “non sarà mai terribile o catastrofico”. Corra rischi, decida da solo, agisca. Si esponga a commettere qualche errore. Non rifiuti l’aiuto degli altri per dimostrare di essere “forte”, ma non lasci nemmeno che decidano al suo posto nel labirinto della vita