A chi ha dato fastidio Vito Di Trani?

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Una macchina incendiata, in piena notte. Un atto che ha il sapore dell’intimidazione mafiosa, in Basilicata, terra che si vanta di non aver nessuna presenza di mafia, nonostante confini con tutte le organizzazioni criminali: camorra, ‘ndrangheta, mafia, sacra corona unita. La macchina data alle fiamme è della moglie del sindaco di Pisticci, Vito Di Trani. Gli inquirenti “non escludono si tratti di un atto intimidatorio”.

Vito Di Trani è una persona scomoda. Da anni chiede dati chiari sull’inquinamento e sulle conseguenze dell’attività petrolifera sul territorio. È stato lui, per la prima volta, a pretendere l’analisi delle acque di scarto petrolifero gestite al Tecnoparco di Pisticci Scalo. Acque che finiscono nel fiume Basento e che sono poi risultate radioattive, 9 volte il limite consentito. Per questa ragione Eni ha dovuto bloccare per mesi l’invio delle acque reflue provenienti dalla Val D’Agri, il più grande giacimento d’Europa in terraferma. Mesi di tensione durante i quali molti lavoratori hanno temuto di perdere il lavoro; mesi di incertezza sul destino di una terra, la Val Basento, prima miraggio industriale col sogno di Mattei e poi terra di desolazione abbandonata dalle industrie, classificata dal Ministero come SIN, sito nazionale da bonificare, tra i più inquinati d’Italia. Eppure, la bonifica non è mai iniziata e qui l’Istituto Superiore di Sanità ha registrato picchi anomali di tumori. Dati sempre denunciati dal sindaco di Pisticci anche nella sua veste di medico.

Ultimamente diversi appartamenti in zona mare accatastati come case coloniche popolari Di Trani li ha fatti riclassificare quali case di lusso, incassando quasi 500mila euro grazie ai quali ha tolto l’Imu sulla prima casa ai cittadini di Pisticci. Ha poi preteso il versamento nelle casse del comune di oneri di urbanizzazione relativa a lottizzazioni di villaggi turistici del 1992: fino a ora, non avevano ancora versato un euro.

Vito Di Trani è un non allineato che non ha mai avuto paura di urlare la verità. Sui temi dell’inquinamento, lo ha fatto davanti alle telecamere del Kilimangiaro, davanti a quelle de La7 con Danilo Pecoraro, ai microfoni di Radio Anch’io. Non ha mai smesso di chiedere per quale ragione la Basilicata, che col petrolio dovrebbe essere la regione più ricca d’Italia, risulta invece quella col reddito pro-capite più basso.

A chi ha dato fastidio Vito Di Trani? Gli inquirenti indagano, ma certo la stampa deve continuare a dar spazio a voci scomode come la sua.


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