“Sono favorevole alla figura dell’amministratore delegato. Il nodo è però chi lo nomina, la Rai deve essere libera dal controllo dei partiti ma anche dei governi. La nostra ipotesi e’ quella di annuncio pubblico, con la griglia di competenze indispensabili per guidare la piu’ grande azienda culturale del Paese, e poi una selezione pubblica fondata sui curricula e il programma che chi si candida vuole attuare alla guida della Rai. E’ una procedura di merito e trasparenza, che può consentire ai cittadini di verificarne l’attuazione”. Lo afferma, in una conversazione con l’ANSA, il segretario Usigrai, Vittorio Di Trapani, in merito alla riforma della Rai oggi in consiglio dei ministri. “E’ assolutamente necessario liberare la Rai dai lacci burocratici che causano lungaggini – afferma ancora -, incompatibili con un’azienda che deve competere sul campo dell’innovazione. E’ indispensabile il controllo della Corte dei Conti, perche’ chi maneggia denaro pubblico ne deve rispondere in prima persona”. “Il primo elemento positivo e’ che stanno immaginando fonti di nomina diversificate, come da noi piu’ volte auspicato, compresa l’indicazione di un nome da parte dei lavoratori – dice ancora il segretario Usigrai -. Vedremo come il testo sara’ scritto, ma comunque e’ una novita’ positiva. Quando l’Usigrai fece questa proposta ad Assisi ai comitati della Rai, ricordammo che e’ una soluzione che funziona bene in altri servizi pubblici europei e che e’ in attuazione dell’articolo 46 della Costituzione”. Di Trapani e’ oggi a Bologna e Ancona per discutere con le redazioni della piattaforma RaiPiu’, proposta dal sindacato dei giornalisti della tv pubblica, su cui e’ in programma un referendum dal 19 al 22 marzo.