Ambasciatore Sergey RAZOV,
Boris Nemtsov è morto, assassinato come altri dissidenti in questi ultimi anni. E il copione è sempre lo stesso: dichiarazione ufficiale di estraneità, con contorno di impegno a trovare presto il colpevole.
La Russia merita democrazia, che vuol dire libertà di dissenso e incolumità di pensiero.
Anche noi cittadini italiani abbiamo idealmente marciato insieme agli amici di Nemtsov per ricordare un uomo coraggioso, che ha denunciato i mali del suo Paese ed è stato ucciso nella zona più sorvegliata della Russia. Ma il Governo di Putin non ha visto e non sa.
Ambasciatore Sergey RAZOV,
anche noi abbiamo deposto idealmente un fiore sul selciato bagnato dal sangue di Boris Nemtsov. E aspettiamo che il grande popolo russo – a cui ci lega un debito enorme di cultura e civiltà – possa presto godere della piena democrazia.
Iscriviti alla Newsletter di Articolo21