Dopo la lista di schiavisti del Sinai, compilata dalle stesse organizzazioni, che a partire dal 2011 portò a numerose azioni da parte dell’esercito egiziano per smantellare i covi dei predoni e assicurare alla giustizia decine di criminali, questo nuovo elenco dovrà essere alla base, secondo quanto auspicano le tre ong, di nuove politiche istituzionali contro la criminalità organizzata che fa affari milionari sulla pelle di migranti e profughi. “Il traffico di migranti si sviluppa indisturbato sotto gli occhi delle Nazioni Unite, dell’Unione europea e delle nazioni coinvolte,” spiegano John Stauffer, Hamdy Al-azazy e Roberto Malini in rappresentanza delle tre organizzazioni umanitarie, “causando la morte di migliaia di esseri umani che sono costretti ad affrontare il ‘viaggio della speranza’ verso Lampedusa e l’Europa su barconi vecchi e sovraccarichi, pagando ai criminali fino a 10/15 mila euro pro capite. Ma gli schiavisti, che sono collegati a Cosa Nostra, alla ‘Ndrangheta e alle altre mafie internazionali, nonché al terrorismo, non si accontentano di questo tragico business, perché effettuano anche rapimenti di migranti disperati finalizzati all’estorsione di denaro alle loro famiglie e comunità o al mercato nero degli organi”. La lista redatta dalle ong è stata consegnata al Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani Zeid Ra’ad Al Hussein, all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati António Guterres, allo Special Rapporteur delle Nazioni Unite sul Traffico di Persone Maria Grazia Giammarinaro e al Commissario del Consiglio d’Europa per i diritti umani Nils Muižnieks. “L’abbiamo redatta con grande attenzione, in base alle testimonianza di centinaia di migranti e profughi provenienti dalle nazioni africane in crisi umanitaria,” continuano gli attivisti. “Abbiamo inserito nomi, cognomi, fotografie, basi operative, recapiti e numeri di telefono di personaggi che rivestono importanti ruoli strategici nel traffici di esseri umani dall’Africa all’Europa. Alcuni di loro sono potenti e pericolosi boss del crimine organizzato egiziano, sudanese e libico, che operano in stretto contatto con le reti mafiose italiane e internazionali. Altri sono organizzatori di viaggi dalle coste del Nordafrica a Lampedusa: le drammatiche traversate a bordo di ‘carrette del mare’ che sono causa di tante morti in mare. Se le Nazioni Unite e l’Unione europea supporteranno il nostro impegno contro i traffici di esseri umani senza esitare, superando il problema delle lungaggini burocratiche,” concludono i difensori dei diritti umani di America Team for Displaced Eritreans, New Generation Foundation for Human Rights ed EveryOne Group, “sarà finalmente possibile, grazie alla nostra lista, iniziare concretamente a combattere la piaga della tratta di migranti, salvando migliaia di vite umane ed evitando che fiumi di denaro finanzino le mafie e si trasformino in armi sempre più potenti che raggiungono le organizzazioni terroristiche”.
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