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Rai: tutto quindi in mano all’esecutivo, cioè nelle mani di Renzi?

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Leggendo le anticipazioni di Repubblica sulla riforma renziana della Rai, mi pare che dalla stessa sia scomparsa ogni Fondazione di Garanzia, tipo Bbc per intenderci. Ci sarebbe un super-amministratore unico nominato dal governo e un CdA riportato a 5 componenti pure nominato dal governo sentiti 30 esperti ecc.ecc. Il controllo del Parlamento verrebbe ampiamente ridotto. Canone tagliato a metà e allegato alla bolletta elettrica (tutto da verificare). Va bene che con la legge Gasparri, esecrata a parole ma mai abrogata, la Rai è del Tesoro, cioè del governo in carica, ma in questo modo diventerebbe una sorta di Eiar anni 30-40, mi pare. O sbaglio? Tutto quindi in mano all’esecutivo, cioè nelle mani di Renzi. Senza alcuno degli organismi di garanzia esistenti in tutte le Tv pubbliche europee, strutturati in modo diverso fra loro ma funzionanti. Ai quali spettano le nomine tecnico-gestionali e il controllo sulle linee editoriali. Con questa “riforma” – dopo tante dichiarazioni di “fedeltà” all’Europa – non ci poniamo fuori dall’Europa delle radiotelevisioni dove il servizio pubblico appare più garantito che da noi?


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