“Dopo anni di colpevole silenzio di Governo e Parlamento su riforma della Rai e superamento della Legge Gasparri, mentre la vicenda Rai-Way e il ritorno in campo di Berlusconi riaprono in tutta la sua urgenza l’irrisolta questione del conflitto di interessi, finalmente l’iniziativa legislativa trova sbocco nelle linee guida sul servizio pubblico presentate oggi in Consiglio dei Ministri, così come nelle diverse proposte di legge depositate nei giorni scorsi fra Camera e Senato. Un risultato ottenuto anche grazie alla mobilitazione promossa sin dal 2010 da Move On Italia, approdata nel 2014 nel Tavolo Parlamento-Società civile per la riforma del servizio pubblico”. Lo scrive Move On Italia in una nota. “Proprio dall’elaborazione di associazioni, esperti e parlamentari è scaturita la proposta “La Rai ai cittadini”, da cui attingono, in misura differente, i testi legislativi appena depositati in Parlamento. Dalla definizione di una “Rai Bene Comune” ovvero bene pubblico inalienabile, al riconoscimento del “diritto di rappresentanza” di associazioni, fondazioni, ong, utenti e lavoratori negli organismi di controllo della nuova governance, fino alla determinazione delle competenze e incompatibilità per i consiglieri di amministrazione della Tv di Stato, le proposte di Movimento 5 Stelle, Pd-Sel (Fratoianni-Civati-Zampa), Centro Democratico (Marazziti) e Lega Nord (Caparini) alla Camera, Psi-Autonomie (Buemi-Longo) al Senato, hanno accolto i semi di una istanza emanata dalla società civile”.
“Move On Italia auspica che anche nel prossimo disegno di legge governativo delineato oggi, così come nella sintesi che le Commissioni parlamentari sapranno trarre, sia rispettato lo spirito più autentico e profondo della proposta de “La Rai ai Cittadini”, a partire dalla diretta rappresentanza degli utenti, dei lavoratori e delle associazioni negli organismi di garanzia del servizio pubblico riformato”.