Caro Vincenzo, in ogni concerto c’è un momento in cui le prove stonate degli strumenti finiscono e il maestro direttore entra fra gli applausi del pubblico e degli stessi orchestrali. Mi pare che questo sia il senso che Matteo Renzi vuol dare alla consultazione pubblica sulle sue riforme annunciate, in particolare su questa della RAI. Se non vogliamo prestarci al giochetto mediatico degli annunci, chiudiamolo questo “cassetto delle idee”. Ne abbiamo avute fin troppe, tante che abbiamo finito per litigare sui dettagli delle diverse proposte facendo solo confusione. Sappiamo tutti bene che le nostre eccellenti proposte non serviranno a niente finché non verrà tagliato il cordone ombelicale che fino ad oggi ha costretto la RAI al servizio (privato) dei partiti. Nascosti – ma solo per le nomine – dietro le istituzioni. Un consigliere indicato dai dipendenti dell’azienda non conterebbe più di quanto hanno mostrato di poter contare le due personalità indicate dal PD nell’attuale consiglio di amministrazione. Per quanto mi riguarda, questa è l’ultima volta che ne scrivo prima che il direttore salga sul podio e un testo scritto venga presentato all’esame del consiglio dei ministri
- Rai, le lancette del cambiamento indietro di quarant'anni di Vincenzo Vita