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Rai: Giulietti-Vita, “proposta governo è controriforma”

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“Se le anticipazioni de la Repubblica saranno confermate dai fatti, la proposta del Governo sulla Rai è una controriforma in piena regola. Un viaggio nel tempo all’indietro, alla stagione che precedette l’anno di grazia 1975 quando con la legge 103 la Rai divenne, da monopolio di Stato gestito dal Governo, un servizio pubblico”. Lo dichiarano Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, e Vincenzo Vita, del Partito Democratico. “Le competenze di indirizzo e vigilanza – ricordano Giulietti e Vita – passarono al Parlamento, aprendo, nel bene del pluralismo e nel male della lottizzazione, una stagione inedita. Certamente, i risultati si rivelarono presto inferiori alle attese, ma lo spirito riformatore cominciò a permeare l’azienda pubblica. Furono avviate sperimentazioni interessantissime, a partire dal grande lavoro della seconda rete tv diretta da Massimo Fichera e dal Tg2 di Andrea Barbato”.

“Ma lo stesso primo canale – proseguono Giulietti e Vita – tradizionalmente moderato, si adeguò ai tempi, fino alla rottura della discrimazione antica (verso le varie tipologie di comunisti italiani) con la terza Rete di Guglielmi e il Tg3 di Curzi. Insomma, la storia è lunga e non tutta commendevole, ovviamente. E la Rai andava ripensata da tempo, ma il partito trasversale del conflitto di interessi e della conservazione ha fatto via via blocco contro ogni tentativo serio”. “Ora, con le promesse di Renzi – continuano Giuletti e Vita – i progetti appena depositati (Civati/Sel, Mov5Stelle, Marazziti) sembrava determinarsi un clima favorevole. Le anticipazioni dell’articolato governativo sono, invece, un vero e proprio pugno nello stomaco”. “Sembrerebbe ricomparire la figura dell’amministratore delegato con enormi poteri, relegando il resto a mero riempitivo. Amministratore delegato scelto dal Governo, appunto. Come prima, più di prima”, concludono.


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